Debutto col botto per Ant-Man and The Wasp: Quantumania che è primo al box office sia negli Stati Uniti, sia in Italia, dove è arrivato giovedì scorso incassando tre milioni di euro in cinque giorni. Il film, che da il via alla fase 5 del Marvel Cinematic Universe, vede protagonista Paul Rudd che da quasi un decennio interpreta il supereroe formica e il suo alter ego Scott Lang. «Scott è amato perché la gente si rivede in lui spiega l'attore -, i suoi problemi sono umani, è quello che chiameremmo un ragazzo normale. Il pubblico lo capisce, segue le sue avventure e si domanda: forse anche io sarei andato fuori di testa in una situazione simile?». Cosa significa essere Ant-Man? «È un vero onore, ormai è diventato un fenomeno globale. Sono diventato protettivo nei confronti di Scott. Questa volta poi avevamo un cast incredibile. Ogni tanto sul set guardavo Michael Douglas e Michelle Pfeiffer accanto a me, nei panni del Dr. Pym e di Janet Van Dyne, la Wasp originale, e non ci potevo credere. Anche Bill Murray ha una parte. Non ci si abitua mai a lavorare con le leggende».
Il nuovo capitolo della saga dell'uomo formica, il terzo diretto da Peyton Reed, vede l'eroe normale Scott arrivare in un mondo parallelo, dove incombe una terribile minaccia. Fra effetti digitali all'avanguardia, un'azione degna dei migliori capitoli di Guerre Stellari e le risate assicurate quando c'è Paul Rudd in scena, il trentunesimo lungometraggio del MCU è destinato a un pubblico ampio, composto non solo di sfegatati esperti. «C'è un momento iniziale di serenità per le strade di San Francisco dice Paul Rudd della trama - Thanos è stato sconfitto, il peggio sembra alle spalle, giusto? Sbagliato, ecco Kang Il Conquistatore, un nuovo imbattibile nemico. Ant-Man e The Wasp dovranno affrontarlo nel Regno Quantico, il tutto mentre Scott cerca di andare d'accordo con la figlia adolescente, Cassie, interpretata da Kathryn Newton, un'altra sfida non affatto semplice». E poi c'è la crisi di mezza età del protagonista. «Un aspetto in cui mi rivedo anche fin troppo bene a livello personale».
«Questa è una famiglia ha commentato il regista Abbiamo cominciato a girare il primo Ant-Man nel 2014, oggi siamo ancora qui, tutti insieme. Torniamo con un film più grande, Ant-Man e The Wasp saranno i primi due Avengers a entrare in contatto con Kang Il Conquistatore, un villain apparentemente indistruttibile, interpretato da Jonathan Majors (The Last Black Man in San Francisco). Da questo momento non saranno più seduti dietro agli altri, avranno un posto in prima fila in questo universo». «Ant-Man era il nostro personaggio finora più sottovalutato dice Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios ma è stato importantissimo per salvare l'universo in Avengers: Endgame. Allora ci siamo detti: usiamo questo film per dargli la giusta importanza».
Le scene sono state in parte realizzate con una tecnologia all'avanguardia chiamata The Volume, già utilizzata in The Mandalorian, che prevede che gli attori recitino accerchiati da schermi led in cui, a differenza di quando si gira davanti a uno schermo verde, è possibile vedere i paesaggi fantastici in cui ci si sta muovendo e i nemici digitali da combattere.
Bob Layton, l'uomo che insieme a David Michelinie e John Byrne ha creato Scott Lang, cammina fra i costumi dei vari personaggi, in esposizione a Los Angeles, con un sorriso stampato: «Solo pochi fumettisti in tutto il mondo conoscono la sensazione che si prova nel vedere i propri disegni prendere vita su uno schermo. Mi sento fortunatissimo, in una sola vita ho visto Robert Downey Jr. interpretare il mio Tony Stark e Paul Rudd vestire i panni di Ant-Man. Come potrei chiedere di più?».
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