Il miglio è il cereale dell'anno. Ricco di fibre e antiossidanti è anche a basso impatto ambientale

Il miglio è un cereale ricco di proprietà benefiche per l'organismo. Ha un'ottima resistenza alle condizioni climatiche avverse e germoglia anche in periodi di siccità

Il miglio è il cereale dell'anno. Ricco di fibre e antiossidanti è anche a basso impatto ambientale

L'assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 2023 l'anno internazionale del miglio. L’obiettivo è promuovere la coltivazione di questo cereale che è particolarmente resistente a qualunque tipo di condizione climatica, germoglia anche sui terreni molto aridi ed ha un bassissimo impatto ambientale. In tal senso, la produzione sostenibile di miglio può fornire nuove opportunità di sussistenza economica, migliorare la diversità alimentare a livello globale e contrastare la fame nel mondo.

"Sono incredibili colture ancestrali con un alto valore nutrizionale. Il miglio può svolgere un ruolo importante e contribuire ai nostri sforzi collettivi per dare potere ai piccoli agricoltori, raggiungere uno sviluppo sostenibile, eliminare la fame, adattarsi al cambiamento climatico, promuovere la biodiversità e trasformare i sistemi agroalimentari", ha dichiarato il direttore generale della FAO, Qu Dongyu, nel corso della cerimonia di inaugurazione del International Year of Millets (YM2023), lo scorso 6 dicembre.

Cos’è il miglio

Miglio 1

Il miglio è un cereale che fa parte della famiglia delle graminacee. Vanta una tradizione antichissima e per millenni ha rappresentato la fonte di sussistenza primaria per moltissimi Paesi dell’Africa Subsahariana e dell’Asia. Basti pensare che, ancora oggi, è tra gli alimenti più consumati al mondo nonostante abbia conosciuto un periodo di declino a partire dagli anni ‘70.

A livello globale, l'India è tra i maggiori esportatori di miglio con una produzione annua pari a 10 milioni di tonnellate. Seguono, poi, la Nigeria (5 milioni di tonnellate), il Niger (circa 3 milioni), Cina (1.620.000), Mali (1.152.331), Burkina Faso (1.109.000), Sudan (1.090.000), Etiopia (807.056), Chad (582.000) e Sénégal (572.155).

La particolarità di questo cereale, dai semi piccoli e rotondi, è la capacità di resistenza alle condizioni climatiche avverse: tollera temperature estreme e germoglia anche in periodi di siccità. Inoltre, a differenza di riso e grano, può essere coltivato con un basso apporto di fertilizzanti, richiede meno acqua e agisce come ammendante naturale del suolo.

L’impatto ambientale

Incentivare la produzione di miglio significa offrire nuove opportunità di sussistenza ai piccoli produttori. I costi di investimento sono pressoché esigui rispetto alle prospettive di profitto e alla possibilità di guadagnare un’importante fetta di mercato nel settore agroalimentare.

Oltre ai vantaggi economici poi, ci sono quelli ambientali. Si tratta, infatti, di un cereale che può crescere su terreni aridi, richiede poca manutenzione, è resistente ai parassiti e ai cambiamenti climatici. Inoltre, funge da fertilizzante naturale del suolo preservandolo dal degrado nei periodi di siccità, a garanzia del ripristino sostenibile del territorio per le altre semine. Ma non è tutto.

I processi meccanizzati (controllati) per la decorticazione del miglio sono più efficienti della decorticazione manuale di altri cereali cosicché i chicchi, puliti e intatti, sono pronti per essere messi in vendita sul mercato. Senza contare che, nelle zone particolarmente aride, è l'unica coltura disponibile tutto l'anno. Un pecurialità tutt'altro che irrilevante dal momento che le risorse idriche scarseggiano, i terreni disponibili per le semine sono in esaurimento e, a livello globale, la durata dei periodi di siccità è in costante crescita per via del cambiamento climatico.

Negli ultimi decenni, la produzione di miglio è stata soppiantata dalla produzione di riso e mais. Promuovendo la coltura di questo cereale antichissimo, l’Onu auspica di creare nuove fonti di reddito per i Paesi economicamente vulnerabili ma, soprattutto, di riuscire a contrastare la fame nel mondo. Compatibilmente con gli obiettivi elencati nell’Agenda 2030, il traguardo primario resta quello di migliorare la diversità del sistema alimentare globale e azzerare la fame nel mondo.

I benefici per l’uomo

Miglio 3

Il miglio comprende molteplici varietà autoctone, tra cui: sanwa, sorgo, browantop, kodo e “piccolo miglio”. Quella più diffusa è il Pearl Millet, coltivato nella zona del Sahel, un territorio dell’Africa Subsahariana, e consumato in tutto il mondo.

Dal punto di vista nutrizionale, questo cereale vanta incredibili proprietà benefiche apportando un’ingente quantità di nutrienti essenziali per l’organismo. Nello specifico, contiene:

  • Calcio
  • Ferro
  • Fosforo
  • Lignano
  • Magnesio
  • Niacina
  • Sodio
  • Tiamina
  • Vitamina B6, E, K
  • Zinco

Quanto

ai benefici, invece, il miglio aiuta a stabilizzare i livelli di colesterolo e glicemia nel sangue, regolarizza le funzionalità intestinali, mantiene il cuore in salute e ha un indice elevato di sazietà.

Qualche curiosità sul miglio

  • In alcune zone dell’Italia settentrionale, si prepara la polenta con la farina di miglio
  • Si può usare come addensante nelle ricette dolci e salate
  • Trattandosi di un cereale privo di glutine, è ideale anche per i celiaci
  • Viene utilizzato per produrre cosmetici naturali
  • È un ottimo integratore alimentare per contrastare la caduta e il diradamento dei capelli
  • Il seme di miglio è utilizzato anche nell'alimentazione degli uccelli.
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