"Vi spiego cosa fa un glaciologo e cosa sta succedendo ai ghiacciai"

La dottoressa Antonella Senese, glaciologa e climatologa, spiega al ilGiornale.it gli effetti delle immisioni di CO2 sui ghiacciai: "Sono in aumento. Ecco perché è un campanello d'allarme".

"Vi spiego cosa fa un glaciologo e cosa sta succedendo ai ghiacciai"

"Se vogliamo continuare a vivere su questa terra dobbiamo imparare a rispettare la natura mettendo in atto dei comportamenti virtuosi. Le politiche relative alla transizione ecologica non bastano a ristabilire l'equilibrio climatico del pianeta. Siamo noi, nel nostro piccolo quotidiano, a poter fare la differenza cambiando il corso degli eventi". A dirlo è la professoressa Antonella Senese, ricercatrice del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell'Università degli Studi di Milano, docente di "Alpine Glaciology and Climatology" e di "Climatologia" e referente del "Laboratory of Environmental Change and Global Sustainability", che si occupa di ghiacciai, criosfera e di cambiamento climatico.

Ghiacciaio dei Forni
Il ghiacciaio dei Forni nel corso degli anni

Professoressa Senese, partiamo dalle basi. Di cosa si occupa un glaciologo?

"Il glaciologo è un esperto di glaciologia, ovvero, la scienza che studia l'acqua allo stato solido".

Cosa intende per "acqua allo stato solido"?

"Mi riferisco sia ai ghiacciai delle nostre montagne sia alle calotte polari in Antartide e Groenlandia sia alla banchisa del Polo Nord, ovvero, la lastra di ghiaccio che si forma per congelamento dell'acqua del mare più superficiale. Si tratta dell'insieme dei diversi tipi di ghiaccio e della neve presenti sulla Terra forma la criosfera".

Perché si studiano i ghiacciai?

"I ghiacciai sono il 'termometro' dell'equilibrio climatico e i testimoni dell'impatto antropico sull'ambiente. Basti pensare che i due Poli, Nord e Sud, sono lo specchio del nostro pianeta. Per spiegarlo in modo semplice: più si riduce la dimensione dei ghiacciai dei Poli (in realtà uno è una banchisa) e più vuol dire che la terra assorbe la radiazione solare e si scalda".

Può spiegarci come si forma un ghiacciaio?

"Per poter definire un ghiacciaio è necessario che sussistano 3 condizioni: che sia formato da neve accumulata naturalmente e che si trasforma in ghiaccio compattandosi sempre più; che sia un corpo in movimento e in equilibrio col clima".

Ghiacciai
A sinistra, un ghiacciaio. A destra, una banchisa

Quanti ghiacciai ci sono in Italia?

"In Italia sono 903. La stima risale al 2010 ma sono in continuo e repentino aumento".

Qual è quello più grande?

"Il ghiacciaio alpino più grande è quello dell'Adamello. Si trova in Alta Val Camonica e vanta una superficie di 16,30 km². Se, invece, ci riferiamo ai ghiacciai vallivi quello più grande è quello dei Forni, in Alta Valtellina".

Prima diceva che sono aumentati. Come mai?

"La questione è molto semplice: il 'corpo' più grande si frammenta in parti più piccole che diventano, di conseguenza, i nuovi ghiacciai".

L'incremento è un segnale positivo o negativo?

"Sicuramente non è positivo. Anzi: è un campanello di allarme dello stress climatico che subiscono i ghiacciai".

Che intende dire?

"Il fatto che i ghiacciai si fondano sempre più velocemente è indicativo del fatto che assorbono una quantità sempre più elevata di energia usata per la fusione".

Quanto incide il riscaldamento terrestre sullo scioglimento dei ghiacciai?

"Moltissimo. L'attuale fase di cambiamento climatico ha portato a un cambiamento della 'pelle' dei ghiacciai che sono diventati più scuri (lo si vede a occhio nudo). L'incremento della copertura detritica superficiale è determinato dall'accentuarsi degli input di materiale fine in atmsfera (black carbon)".

Composizione chimica dell'atmosfera

Quali sono le cause del cambiamento climatico?

"In tal senso, l'aumento dei gas serra è determinante. Però bisogna fare una precisazione. Il cosiddetto 'effetto serra' è fondamentale per mantenere l'equilibrio termico sul pianeta (se non ci fosse, la temperatura sulla Terra sarebbe di -18° C). Il punto è che stiamo immettendo una quantità tale di CO2 nell'atmosfera che la Terra - semplificando il concetto - non è più in grado di supportare. Ne deriva un aumento del calore e, di conseguenza, assistiamo anche al fenomeno dello scioglimento dei ghiacciai".

Cosa possiamo fare di concreto, nella nostra quotidianità, per ridurre le emissioni di CO2?

"Dobbiamo imparare a gestire il riscaldamento e l'elettricità in casa, preferire mezzi di trasporto a ridotto impatto ambientale, cambiare l'alimentazione scegliendo prodotti a chilometro zero e stagionali,

ridurre gli allevamenti intensivi e fare bene la raccolta differenziata. Mettendo in atto dei piccoli comportamenti virtuosi possiamo contribuire in modo importante a ristabilire l'equilibrio climatico e naturale del pianeta".

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