da Roma
L'amaro sapore della vittoria. Era il preferito da tutti i siti specializzati; ha trionfato con una percentuale di voti del 64 per cento; ha ricevuto solo per sé novecentomila dei due milioni e mezzo di telefonate destinate al programma. Eppure Federico Angelucci (cantante di Foligno, classe 1984, con un cd già pronto e nel cassetto il sogno di un musical a Broadway) è troppo intelligente per non aver capito che il vero vincitore di Amici sesta edizione - domenica la finale è stata la più vista di sempre, col 37,94 di share, e con un finale incredibile alluna e mezzo di notte al 76 per cento - solo in parte è lui. Bastava guardare la sua faccia afflitta mentre Maria De Filippi cercava invano di rianimarlo, assieme alla ballerina Agata Reale, entrambi perfino increduli d'essere proprio loro i finalisti del programma più amato e seguito dagli adolescenti. Tanto che a rincuorarli ed incitarli è dovuta intervenire addirittura lei, quella che esperti, professori e giornalisti ritenevano la vera trionfatrice dello show: Karima Ammar, 21 anni, di origini algerine, sbalorditiva cantante dalla voce nera di roccia e di velluto, finita invece al terzo posto. «Il primo a non credere nella propria vittoria ero io - ammette Federico, pochi minuti dopo aver stretto in mano il trofeo -. M'ero addirittura già preparato il discorsetto di commiato. Quand'è che ho cominciato a crederci? Dopo aver battuto Karima. Se riesci a superarla - m'ero detto - puoi permetterti di sognare». Eppure, paradossalmente, lo shock dell'eliminazione della cantante «black» sembrava aver danneggiato soprattutto lui. «Mi sentivo a disagio. Come se le avessi rubato il posto; quasi che quel risultato non me lo fossi meritato. Poi ho capito: questa finale la si vive una sola volta nella vita. Perché buttarla via? E ora che l'ho conquistata, voglio godermela tutta». E la serata è filata via liscia, senza nessuna delle polemiche e dei litigi in stile «reality» che ne avevano afflitto e appesantito, invece, le puntate precedenti.
Ora attorno a Federico è tutto un fervore d'interesse. A giorni uscirà il cd Bianco e Blu che raccoglie, oltre ai suoi, gli inediti cantati anche dagli altri finalisti. Poi potrebbe esserci il musical Anastasia («Il cui progetto non è mai tramontato», assicura Maria De Filippi) e l'interesse delle case discografiche. «Adoro cantare ma il mio obbiettivo è esibirmi totalmente, come solo nel musical si può fare». Quanto alle reazioni discordanti che suscita nel pubblico, commenta: «Sono molto razionale, molto controllato, addirittura intransigente. Forse per questo, a volte, risulto antipatico. Ma mai falso».
Se lui non gioisce così tanto, lo fanno invece i vertici Mediaset che dopo la scoppola data da Gerry Scotti a Raiuno sabato sera, ha replicato domenica la De Filippi lasciando la fiction del primo canale Medicina generale (sulla carta così promettente) al 20,8 per cento e lo speciale Tg1 al misero 6,5.
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