Amministrative, il Pdl: "Par condicio sulla Rai Stop a tutti i talk show"

Anche i programmi di approfondimento dovranno rispettare le regole delle tribune politiche in vista del voto del 15 e 16 maggio. Modifica al regolamento in Vigilanza proposta dalla maggioranza, come per le Regionali 2010

Amministrative, il Pdl: 
"Par condicio sulla Rai 
Stop a tutti i talk show"

Roma - Niente talk show sulle reti Rai durante il periodo di par condicio in vista delle elezioni amministrative del 15 e 16 maggio. È quanto vorrebbe la maggioranza in Vigilanza Rai che a questo proposito ha presentato oggi un emendamento alla bozza di regolamento per le trasmissioni radiotelevisive predisposta dal presidente Sergio Zavoli. In questa maniera i talk show verrebbero equiparati alle tribune politiche. L’emendamento porta la firma di Pdl, Lega Nord e Responsabili e sarà oggetto di confronto in commissione, chiamata nel giro di pochi giorni a predisporre il regolamento definitivo.

La modifica La proposta della maggioranza riproporrebbe il modus operandi dello scorso anno in occasione della tornata elettorale per le Regionali, quando il regolamento della par condicio fermò i talk show sulle reti Rai. Indiscrezioni dicono che contrariamente al testo Zavoli, che tiene conto della frammentazione del voto (si tratta di amministrative che coinvolgono meno di un quarto dell’elettorato) e dunque affida alle testate regionali Rai i programmi di comunicazione politica, la maggioranza vorrebbe "trasferire" in chiave nazionale l’intera materia, "come linea d’attacco - dice una fonte dell’opposizione - per poi chiedere che tutti i programmi di informazione, a eccezione dei telegiornali, dovrà essere confezionata in modo tale che per par condicio siano presenti tutti i candidati sindaci o i candidati presidenti provinciali, e via dicendo. Il che significa di fatto non realizzare il programma, perché appare impensabile riuscire a mettere tutti insieme. E questo si tradurrebbe nel 'silenziare' i talk show, così come accaduto un anno fa".

Opposizione in rivolta Un’ipotesi che in casa dell’opposizione sono determinati a combattere, ricordando che c’è il Tar si è già pronunciato sulla legge 28 sulla par condicio, ovvero è legge che non permette di considerare le trasmissioni di approfondimento alla stregua di tribune elettorali. Adesso bisognerà vedere il cammino in commissione di Vigilanza di questo e di altri emendamenti presentati (il termine per depositarli scadeva oggi).

E a quanto si sa l’Udc, ad esempio, non ha proposto alcun emendamento "per evitare - spiega Roberto Rao, capogruppo in Vigilanza - che possa riportare il regolamento a un quadro nazionale, ovvero ricreare quello di stato di confusione che un anno fa ha determinato il blocco dei talk show. Vedremo quello che farà la maggioranza".

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