da Nuova Delhi
Apre oggi i battenti Defexpo, il salone indiano degli armamenti, giunto alla quinta edizione, una vetrina alla quale prendono parte oltre 270 espositori, comprese tutte le principali industrie del settore, incluse quelle nazionali, guidate da Finmeccanica e Fincantieri. Tanta attenzione è giustificata dai grandi investimenti dell'India in campo militare: 12 miliardi di dollari per l'acquisto di nuovi sistemi negli scorsi quattro anni, altri 30 miliardi previsti nell'11° Piano Finanziario che si conclude nel 2012 e poi ulteriori 50 miliardi già previsti fino al 2022.
Con un bilancio della difesa che viaggia intorno ai 22 miliardi di dollari l'anno e un Pil che cresce di oltre il 9% all'anno, l'India è uno dei maggiori compratori e cerca di diversificare le proprie fonti di approvvigionamento, anche se continua ad avere un rapporto privilegiato con la Russia. Ma l'India acquista anche in Francia, in Israele, in Svezia, in Italia e da qualche tempo sta approfittando della nuova possibilità di comprare armamenti anche dagli Stati Uniti, cominciando con aerei da trasporto e velivoli da pattugliamento marittimo. I programmi indiani poi sono molto consistenti: ad esempio è in corso una gara per l'acquisto di 126 aerei da combattimento, che vale oltre 10 miliardi di dollari, una seconda gara riguarda quasi 200 elicotteri leggeri e la lista della spesa include anche 400 cannoni, decine di radar da sorveglianza, armamenti, elicotteri Vip e sistemi elettronici per le unità navali, velivoli da pattugliamento marittimo.
Vendere in India non è facile, Nuova Delhi richiede compensazioni industriali per almeno il 33% del valore dei contratti e il trasferimento di tecnologia, nonché la collaborazione con partner industriali locali, mentre i tempi per arrivare ad una decisione sono lunghi e le procedure complesse.
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