Anche i trans contro i divieti

Corteo a Padova: «No alle multe ai clienti»

Anche Stefany oggi pomeriggio sarà a Padova. Da Milano alla città del Santo, per manifestare contro l’ordinanza del sindaco Zanonato che impone una multa ai clienti delle prostitute.
«Siamo già partite in cinque, ma più tardi arriveranno anche altre otto amiche. Alcune sono donne», precisa. Sì, perché Stefany è un transessuale di origine brasiliana che da dieci anni esercita la professione nella sua macchina parcheggiata in via Novara. E anche lei vuole essere in regola con il Fisco. «Pago le tasse, il mutuo e mando soldi a casa» tiene infatti a puntualizzare. Lei, o lui che dir si voglia (Stefano è il suo nome di battesimo), è determinata a portare sostegno alle colleghe padovane. Lontane poco meno di duecentocinquanta chilometri, ma vicine nella protesta. Perché «Zanonato vuol far morire di fame tante prostitute oneste!», continua Stefany. «Dobbiamo appoggiarle perché se un domani dovesse succedere anche a Milano le nostre amiche padovane farebbero lo stesso».
Stefany però, non sa che già dal 1998 a Milano i clienti delle prostitute vengono puniti con un’ammenda di 166,67 euro.

Circostanza, questa, che molte delle prostitute che prenderanno parte alla manifestazione considerano inaccettabile. «Una multa che lede la libertà di vendere il nostro corpo - ribatte Kristal, tra le organizzatrici della protesta contro Zanonato -. Per questo abbiamo chiamato a raccolta tutte le colleghe del nord Italia».

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