Anche Lavagna si tuffa nel Mondomare di eventi

Tre giorni di festival in compagnia di cantastorie, note cubane, laboratori per i piccoli e documentari

Anche Lavagna si tuffa nel Mondomare di eventi

La terza edizione di Mondomare Festival per il secondo anno consecutivo a Lavagna. Dopo Sanremo e Savona, da domani a domenica, giocherà le sue storie dal borgo al porto, declinando il mare tra giocolieri, attori e scrittori. Promosso dalla Regione Liguria, con la collaborazione di Provincia di Genova e Comune di Lavagna, e il contributo di Fondazione Carige, Compagnia di San Paolo, Ministero dei Beni Culturali, Duferco Commerciale, Porto di Lavagna Spa e Aqua, il Festival porta la firma del Teatro dell'Archivolto per la fitta trama di eventi a vortice sul mare. Giovani talenti, nomi del calibro di Eugenio Allegri, Lella Costa e Gianni Minà, e la pubblicità per caso di Fiorello, che intervistando Augusto Enriquez, uno dei cantanti più carismatici della scena cubana, scopre che farà solo tre concerti in Italia: Roma, Milano e …Lavagna. Ops, «Lavagna dove?» strabuzza Fiorello. E qui comincia la storia del Festival che Giorgio Gallione, direttore artistico dell'Archivolto, autentica con nomi e date: «Continuiamo ad esplorare il pianeta mare in modo eclettico e diagonale: festival itinerante e stesso stile delle edizioni precedenti con l'aggiunta del week end a Genova». Con i bambini coinvolti nei laboratori mattutini, a seguire la traccia della materia che è animale, movimento, racconto e gioco. Ci pensa il mare ad agganciare i passaggi, anticipati dalle due mostre a Casa Carbone, messa a disposizione dal Fai: «Magici sassi-I Ciottoli ceramici» di Alfredo Gioventù alla ricerca d'un percorso dell'anima tra pietra e acqua, e «De Profundis-Il canto del mare» del galiziano Miguelanxo Prado in un'esperienza sensoriale che diventa film. Domani il via alle 18 in Piazza della Libertà con la Banda di Caricamento, la novità di Bandaneo (percussionisti in erba), i trampolieri di Nouvelle Lune e l'aperitivo degustazione a base di orate e branzini di Aqua. Alle 18.30, giardini della Torre, la parola all'etologo Giorgio Celli che con Claudio Beghelli leggerà «L'oblò di Achab», a piene mani da Moby Dick. Barra a dritta e radio in Comune alle 19.30: Massimo Cirri (quello della satira di Caterpillar, per intenderci) al telefono con Alex Bellini che dall'Oceano Pacifico racconterà del suo tentativo di attraversarlo in barca a remi. Modulazioni di frequenza e ping pong di eventi per sollecitare quanto può questo mare letto fronte e retro. Perché torni sorpresa ovunque ti giri, in qualunque secolo sei. Ecco il Colombo di Bacci Musso e Mauro Pirovano, e i «Racconti con colonna sonora», isole e dintorni, di Lella Costa e Paolo Fresu alle 22 in Piazza Marconi. «E Lella che passa le sue estati a Levanto queste storie le conosce bene» stuzzica Gallione.
Sabato mattina ci pensano Ucina e Lega Navale a portare i bambini in barca a vela e canoa, mentre l'Acquario di Genova curerà il laboratorio «Incontriamo i delfini metropolitani». Dalle 18 un tutto-danza curata da Giovanni Di Cicco, lo spazio per i piccini alle 18.30 sulla spiaggia di Piazza Milano con «Il nonno mollica» di e con Giorgio Scaramuzzino, mentre in Sala Rocca l'appuntamento è con Umberto Galimberti. Ancora sulle spiaggia con il «cuntastorie» palermitano Davide Enia e quelle sue tracce di sale scritte sulla pelle e rughe scavate nei racconti del nonno. La sera è Cuba, introdotta da Gianni Minà e cantata da Augusto Enriquez y su mambo band, alle radici del ritmo.
Domenica mattina ancora laboratori, la proiezione del documentario di Soldini «Un piede a terra e l'altro in mare» e alle 12, in sala consiliare, la conferenza di Roberto Danovaro per Slow Food. Alle 18 musicisti, mimi e marionette, poi in Comune per un giro in Antartide, e nostalgicamente Shel Shapiro al porticato Brignardello a rimembrare «Estati e canzoni». Alle 21, nei giardini della Torre, l'appuntamento con Eugenio Allegri e la sua lettura-spettacolo «Novecento», monologo cult della scena italiana, che Baricco scrisse dichiaratamente per Allegri e Vacis.

Parola-musica ed evocazioni magnetiche: l'attore lo porta in scena nel '94 e da allora è la sua coperta di Linus. Resta il gran finale «Bizzarre» in piazza Milano con gli artisti della tre giorni in una summa d'arte-festa-spettacolo. A suggellare il patto col mare che si prende il borgo e lo incanta di storie senza tempo.

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