A Boccia ferma

Di Maria Rosaria Boccia prima abbiamo sottovalutato la sua capacità di sopravvalutarsi

A Boccia ferma
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Fra gli appelli che abbiamo ascoltato ieri in occasione della «Giornata contro la violenza sulle donne» il più fuori luogo ci è sembrato quello di Maria Rosaria Boccia.

Donna che racconta la verità come fosse una bugia così che possa dire le bugie come fossero verità, ha scritto al presidente Mattarella e speriamo non inizi a fargli stalking - lamentandosi di essere sottoposta da mesi «al tentativo di essere svilita e annullata da atteggiamenti prevaricatori». Aggiungendo che «Giorgia Meloni per logiche di partito ha dato in pasto al Paese l'immagine fuorviante di una donna senza morale capace di chissà quali malefatte».

Noi, intanto, gliene ricordiamo alcune di cui è accusata. Violazione della privacy, lesioni, violenza privata

Di Maria Rosaria Boccia prima abbiamo sottovalutato la sua capacità di sopravvalutarsi. Poi ci ha stupito l'impegno nel barcamenarsi tra politica e televisione, sapendo fare televisione persino peggio della politica. Infine l'abbiamo vista, elemento di imbarazzo per la destra, malamente sfruttata dalla sinistra.

Poteva scegliere tra una guerra di potere e il pubblico ludibrio. Ha fatto la guerra, ha perso il potere, e ha avuto anche il ludibrio.

Ma non dobbiamo

preoccuparci. La Boccia è un male di stagione, passerà. Come il patriarcato, che all'epoca d'oro di Draghi non esisteva; è esploso con il governo di destra-destra e, siamo sicuri, se tornerà a vincere il Pd, all'improvviso sparirà.

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