Che fare se, mentre si sta passeggiando fra monti e valli rimirando le bellezze della natura, tutto ad un tratto ci si imbattere in un... orso bruno? La domanda non è più accademica nemmeno dalle nostre parti dove lanimale non si vedeva da oltre un secolo ma che proprio ieri è stato avvistato nei Grigioni. E presto, in unescursione di grande interesse, è atteso anche in Ticino. Ma, insomma, che fare? «Non bisogna allarmarsi e nemmeno lasciarsi prendere dal panico, ma piuttosto bisogna cercare di rimanere fermi, di non attirare lattenzione dellorso e tornare invece, lentamente, senza movimenti bruschi, di tornare sui propri passi. Lorso bruno non è aggressivo, basta non mettergli paura». Così rispondono gli esperti dei servizio forestale, ormai pronti a dare il benvenuto in dialetto ticinese al quadrupede, se deciderà di passare a sud delle Alpi e se la popolazione si dimostrerà socievole col nuovo inquilino della foresta accanto. Infatti, se le le condizioni continueranno ad essere favorevoli la presenza dell'orso bruno in Svizzera potrebbe estendendersi anche al Ticino e alle valli grigionitaliane, oltre che alla Svizzera centrale ed orientale. La sua permanenza tra le montagne elvetiche dipenderà però principalmente da come verrà accolto. Lo sostiene uno studio condotto per il Wwf Svizzera dal «Progetto di ricerca coordinato per la salvaguardia e la gestione dei predatori in Svizzera» (Kora) e pubblicato all'inizio dell'anno. Tra gli itinerari previsti figurano anche la Val Poschiavo, la Mesolcina e alcune zone del Sopraceneri.
In totale gli ambienti in cui il plantigrado potrebbe vivere rappresentano una superficie complessiva di circa 4.600 chilometri quadrati. Fridolin Zimmermann, biologo e coautore dello studio, non ha però voluto azzardare previsioni sul numero complessivo di orsi che potrebbe occupare il suolo elvetico: l'espansione dipende soprattutto dalle fonti di nutrimento, che lo studio non ha preso in considerazione, ha detto.
L'orso bruno è tornato in Svizzera dopo esattamente 100 anni e 11 mesi dalla sua sparizione. È stato fotografato laltroieri nei Grigioni e più precisamente nella zona del Passo del Forno, in Val Monastero. È probabile che l'esemplare fotografato sia un maschio.
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