La figura del filosofo sacerdote Antonio Rosmini Serbati è centrale per comprendere la relazione tra Stato e religione nel processo risorgimentale. Limportanza delle sue costruzioni teoriche emerge nel profilo intellettuale che gli ha dedicato Domenico Fisichella in Il caso Rosmini. Cattolicesimo, nazione, federalismo (Carocci, pagg. 148, euro 13).
Rosmini è un cattolico liberale, attento al costituzionalismo, al valore delle regole e sostenitore della proprietà. Catalogato tra i «fedeli maestri» da Papa Ratzinger, il suo pensiero non ha, forse, trovato un pieno riconoscimento. Di qui la presentazione del «caso», secondo Fisichella, che spiega: «Come costruttore di un sistema, è sicuro di sé. Come spirito che naviga nel mare di unepoca di marcata transizione, vive il tormento di un tramonto e la speranza di unalba». Anche Giovanni Paolo II fu consapevole di questo ruolo e nellenciclica Fides et ratio scrisse che era «tra i pensatori più recenti nei quali si realizza un fecondo incontro tra sapere filosofico e Parola di Dio».
Lo sdoganamento di Rosmini meritava di essere portato oltre lalveo della Chiesa. Fisichella ne inquadra il carattere sistemico del pensiero che prende le mosse da una critica radicale alla Rivoluzione francese, non fondata sulla «natura delle cose» e propensa a riprodurre un dispotismo ancora più radicale di quello monarchico. Infatti, «il principio maggioritario assoluto può abbattere ogni barriera, ma può altresì negare tutte le libertà concrete». La partecipazione dei cattolici alla politica è in un presupposto, perché, secondo Rosmini, lo Stato civile è quasi un «abbozzo» rispetto alla società teocratica che rappresenta il grado più avanzato. Inoltre il mercato è essenziale per lo sviluppo, ma in una «combinazione tra proprietà e giustizia, tra potestà temporale delleconomia e la potestà spirituale delletica». Non a caso Rosmini ha profondamente influenzato il pensiero di Manzoni.
Altro punto rilevante è ladesione di Rosmini a unipotesi federale. Sul suo patriottismo non ci sono dubbi: in appendice a La costituzione secondo la giustizia sociale, scrive: «Lunità dItalia! È un grido universale». Quello rosminiano è un federalismo per aggregazione, non per dis-aggregazione. La struttura federale immaginata da Rosmini si fonda sul presupposto che in Italia occorre unire più comunità politiche organizzate in Stati diversi.
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