Anziana uccisa, il killer ha le ore contate

È proprio il caso di dire che ha le ore contate l’assassino di Rita Bestetti, la vedova 66enne uccisa nel suo appartamento al terzo piano di uno stabile di via Pellegrini, a Monza, nel quartiere Cederna. Gli investigatori della squadra mobile di Milano, che si occupano delle indagini, sono piuttosto ottimisti e si dicono «molto vicini» alla soluzione del giallo: la donna - che, come ha accertato il medico legale sarebbe stata uccisa tra le 20 e la mezzanotte di domenica sera con una coltellata alla gola e un colpo alla nuca sferratole con il ferro da stiro (ma il cadavere è stato ritrovato solo la mattina successiva, intorno alle 11.30, dal figlio maggiore Omar, ndr) - è stata aggredita all’improvviso, da una persona che conosceva bene e che, probabilmente vittima di un raptus omicida, ha messo a segno il classico delitto d’impeto, scaturito cioè da una reazione improvvisa e repentina, durata qualche istante e, quasi sicuramente, figlia di un movente banale. Un individuo, l’assassino, che la stessa vittima aveva fatto entrare in casa e che quindi, come sostiene la polizia, appartiene alla «cerchia ristretta di amici e famigliari». E non è vero, com’era emerso lunedì mattina subito dopo il ritrovamento del cadavere, che nessuno nel palazzo di via Pellegrini 28 avrebbe sentito rumori provenire dall’abitazione della Bestetti. Proprio intorno alle 22, infatti, un inquilino ha sentito del trambusto nell’appartamento della vedova. Tutto sembra corrispondere con la successione degli eventi: il cadavere è stato ritrovato massacrato e pieno di sangue nel salotto dove, secondo gli elementi emersi dalle indagini, la donna è stata colpita alla gola con un coltello da cucina e con il ferro da stiro. Entrambi gli oggetti sono stati ritrovati sul luogo del delitto dove l’assassino, prima di andarsene, ha lasciato la porta aperta. Ora la casa è stata posta sotto sequestro.
Dopo aver interrogato i tre figli della vedova, la polizia ha esplorato la vita privata della donna. Secondo i ragazzi, infatti, la madre non intratteneva alcuna relazione sentimentale. Vedova da quattro anni Rita Bestetti - donna vitale ed estroversa, molto curata e attiva, amante del ballo liscio - da qualche tempo arrotondava la pensione lavorando in una mensa aziendale di Monza e aveva diverse amicizie: tra queste presumibilmente anche qualcuna non nota ai figli. Nemmeno al 34enne Alessandro che viveva in casa con lei da quando era stato adottato e che, al momento dell’omicidio, si trovava nel Napoletano con la fidanzata e i genitori di lei per il fine settimana.
«La sentivamo sempre cantare - racconta Angela G., una pensionata di 71 anni che abita all’ultimo piano dello stabile accanto a quello dove vivevano la vedova e il figlio minore -. Era una signora allegra, sempre di buon umore: non l’abbiamo mai sentita litigare. E non l’abbiamo mai vista portarsi in casa degli sconosciuti».
Intanto stamattina ci sarà l’autopsia sul cadavere.

L’incarico al medico legale è stato conferito ieri dal pm Manuela Massenz che coordina le indagini. E chissà che per stasera non ci sia anche già un colpevole, formalmente accusato di omicidio volontario. Forse un amante respinto. O, comunque, congedato.

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