Capotreno accoltellato, il paradosso della sinistra che punta il dito contro il governo

Dopo la vicenda di Genova, il Pd presenta un'interrogazione parlamentare a Salvini e Piantedosi per chiedere come garantire più sicurezza sui treni. Ma è stata la stessa sinistra a spalacare le porte all'immigrazione clandestina

Capotreno aggredito alla stazione da due nordafricani
Capotreno aggredito alla stazione da due nordafricani
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Essere o non essere (di sinistra)? Il Pd ha presentato un’interrogazione parlamentare ai ministri Matteo Salvini e Matteo Piantedosi per chiedere come garantire più sicurezza sui treni dopo l’aggressione al capotreno a Genova. Ma come? La sinistra che ha spalancato le porte all’immigrazione clandestina, che chiede di accogliere i migranti e poi se ne frega di cosa combinino, salvo lucrarci come hanno dimostrato alcune inchieste (non ultima quella sull’ex deputato Aboubakar Soumahoro) e adesso la «colpa» è del governo di centrodestra?

«Bisogna potenziare i controlli e garantire maggiore sicurezza per il personale in servizio sui treni, in particolar modo per quelli che interessano le tratte regionali che sempre più spesso sono teatro di pericolose aggressioni che ne mettono a rischio la propria incolumità», scrive il candidato governatore appena trombato in Liguria Andrea Orlando - che forse crede di essere ancora in campagna elettorale, qualcuno glielo dica - che in una interrogazione presentata alla Camera prova a stanare i due ministri dell’Interno e dei Trasporti.

Certo, il capotreno di Rivarolo «è stato aggredito e ferito in maniera grave, con arma da taglio, da due giovani senza biglietto» (immigrati no? Senza cittadinanza no? E senza permesso di soggiorno no?), certo i sindacati proclamano lo sciopero chiedendo maggiore sicurezza, ma certo l’indirizzo è sbagliato. Citofonare Pd avrebbe più senso, vista l’impunità crescente nei confronti di immigrati e clandestini nelle grandi città a guida Pd - da Roma a Firenze e Milano - considerate le peggiori nell’Indice della criminalità 2024 pubblicato qualche settimana fa dal Sole24Ore. E che dire delle battaglie della sinistra contro le forze di polizia, di cui si chiede la schedatura, che si dotino di numeri identificativi per essere riconosciuti (e denunciati) dai poveri manifestanti per nulla pacifici che da sempre la sinistra titilla, che siano anarchici o no global, pur di andare contro all’odiato centrodestra.

Sulla sicurezza Orlando dovrebbe guardarsi allo specchio, lui che nel 2018 da Guardasigilli diede l’ok a una riforma svuotacarceri che ha allargato la possibilità di accedere alla misure alternative al carcere per i

detenuti, con esiti non certo lusinghieri sotto il profilo dell’efficacia e della sicurezza. Più che Amleto, Orlando somiglia più al protagonista di Taxi Driver, quel Robert De Niro che allo specchio dice «Stai parlando com me?».

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