Incredibile Trump

Contro i giudici, contro i sondaggi, contro gli attentatori, contro mezzo mondo e per qualcuno anche contro il buonsenso

Incredibile Trump
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Contro i giudici, contro i sondaggi, contro gli attentatori, contro mezzo mondo e per qualcuno anche contro il buonsenso. Mentre scriviamo, sul sito del New York Times l’ago della bilancia segnala che ad oltre metà dello scrutinio Donald Trump ha l’89% di possibilità di tornare presidente degli Stati Uniti. Non è la matematica certezza, Kamala Harris ha ancora una flebile speranza, ma se non riuscisse a conquistare tutti e tre gli Stati incerti della cosiddetta Rust Belt, la strada per il ritorno del tycoon alla Casa Bianca sarebbe spianata. E per fortuna democraticamente, senza bisogno di sciamani e tentati golpe.

Ci sarà tempo per le analisi, ma fin d’ora si possono tirare alcune somme. Intanto, si può dire che ancora una volta in pochi hanno capito l’essenza dell’America profonda, quella compresa fra le parentesi delle onde della California e delle luci di New York, quella dove fa breccia un messaggio basico: no all’immigrazione clandestina, no all’inflazione, no alle guerre permanenti. Punti semplici, ripetuti allo sfinimento, ma che hanno funzionato, tanto che Trump è addirittura vicino al trionfo storico anche nel voto popolare.

La seconda realtà acclarata è che l’attesa marea democratica, data come montante dopo il rocambolesco cambio di candidato in corsa, non c’è stata. La Harris non ha sfondato negli Swing States. Non solo, non ha conquistato neppure le fasce di elettorato che analisti e media (anche italiani) consideravano scontate: donne, afroamericani e latinos. Qualcuno pone l’accento sul maschilismo imperante, che dopo Hillary Clinton avrebbe bocciato anche lei, ma forse pesa di più la sua storia personale di rappresentante dell’establishment, vicina alle star dello spettacolo che l’hanno sostenuta, ma lontana dalle esigenze del Paese reale brutto, sporco e cattivo.

Ecco, se la riconquista dell’America sembrava incredibile solo pochi mesi fa, Trump ora è atteso da una

sfida ancor più dura: riguadagnarsi la stima di quell’Occidente che dall’assalto a Capitol Hill lo ha bollato come un paria. Sicuri che non ci annoieremo neanche questa volta, saremo spettatori interessati.

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