Appuntamento con la bella Holly per una «Colazione da Tiffany»

Da domani a un euro in più con il Giornale il romanzo di Truman Capote inaugura la nuova collana «MovieBook», libri da cui sono stati tratti celebri film

Carlo Faricciotti

Sotto la pioggia scrosciante, alla ricerca del proprio gatto abbandonato in un vicolo di New York. Il finale di Colazione da Tiffany nella sua versione cinematografica, datata 1961, è diverso da quello originale descritto da Truman Capote nel suo libro del 1959 e in edicola da giovedì con il Giornale a un euro in più. Tuttavia complice anche la celebre Moon River composta da Henry Mancini per il film e premiata con l'Oscar (come la colonna sonora, sempre di Mancini), è quello il finale destinato a rimanere nella memoria degli spettatori.
Quando pubblica il romanzo, Capote, che asseriva di aver modellato il personaggio di Holly Golightly sull'amica Carol Grace, due volte moglie dello scrittore William Saroyan e poi dal 1959 di Walter Matthau, è già celebre tanto come scrittore quanto come personaggio della café-society newyorkese e ricevette 65.000 dollari per i diritti.
La sceneggiatura di George Axelrod annacquò le parti più scottanti del volume, tenendo anche conto della presenza nel cast di una star come Audrey Hepburn (candidata all'Oscar), che scelse personalmente il regista, Blake Edwards. Via quindi frasi come «In fondo noi donne siamo tutte un po’ lesbiche» oppure «Potrei condividere una stanza solo con una lesbica così manderebbe lei avanti la casa!», ma anche le allusioni all'omosessualità latente del personaggio di Rutheford «Rusty» Trawler.
Smussate le punte, Axelrod attinse a piene mani ai bellissimi e magistrali dialoghi del libro: il personaggio della Hepburn, Holiday «Holly» Golightly, appare come una donna svampita e sbandata, incapace di trovare una dimensione nella vita e di dare un nome alle cose, sicura solo di non voler restare definitivamente in un posto, tanto da aver fatto stampare sul proprio biglietto da visita, oltre al nome e cognome, la dicitura in transito: «Come faccio a sapere dove sarò domani? Così, ho detto che scrivessero in transito». Nel romanzo è Paul Varjac, scrittore di poca fortuna (nel film con il volto di George Peppard) a narrare in prima persona il suo amore per Holly, una donna che vorrebbe proteggere, ma che in realtà non apparterrà mai a nessuno.
Allegramente insofferente delle convenzioni, Holly vive in un piccolo appartamento facendosi mantenere da uomini d'affari, mafiosi, cinematografari e altri figuri inquietanti, ma al fondo fedele a una sua morale fatta di solidarietà, gesti generosi, mancanza di malizia. Circondata da una piccola corte di «irregolari» (Mag Wildwood, Rusty Trawler, il brasiliano José Ybarra-Jaegar) passa le serate nei locali di moda. Quando si sente depressa, Holly, la ragazza che odia i giovedì «perché non riesco mai a ricordarmi quando arrivano», ha sperimentato una sua personale terapia: fiondarsi da Tiffany, la celebre e lussuosa gioielleria: «Mi sono accorta che per sentirmi meglio mi basta prendere un taxi e farmi portare da Tiffany. È una cosa che mi calma subito, quel silenzio e quell'aria superba: non ci può capitare niente di brutto là dentro, non con quei cortesi signori vestiti così bene, con quel simpatico odore d'argento e di portafogli di coccodrillo».
Simbolo di un’epoca di Hollywood quando un romanzo di successo diventava quasi subito film, Colazione da Tiffany inaugura una nuova collana del Giornale, «MovieBook»: una galleria di volumi da cui sono stati tratti film celebri. Il piano dell'offerta prevede due uscite la settimana, martedì e giovedì, a 5,90 euro più il prezzo del quotidiano.
Il martedì sarà il turno di romanzi che hanno dato spunto a film premiati con l’Oscar o che hanno sfiorato la dorata statuetta: Million Dollar Baby di F.X. Toole (26 luglio), Il miglio verde di Stephen King (2 agosto), Viaggio in Inghilterra di Leonore Fleisher (9 agosto), La guerra dei Roses di Warren Adler (lunedì 15 agosto).


Il giovedì invece spazio, oltre che a I ponti di Madison County di Robert James Walzer (11 agosto), a volumi come Guerre Stellari. La nuova speranza di George Lucas (28 luglio), Le gang di New York di Herbert Asbury (4 agosto), Era mio padre di Max Allan Collins (18 agosto).

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