Architettura fa muovere la Valbisagno in Rapid Transit

Architettura fa muovere la Valbisagno in Rapid Transit

L’idea di Claudio Burlando di stringere l’alveo del torrente per allontanare lo spettro della busvia, che vorrebbe il comune di Genova, sembrava averli conquistati. E invece, come in ogni intrigo amoroso che si rispetti, un altro s’è intromesso e ha spezzato l'idillio. Nel cuore dei Comitati «No Busvia», attivi in Val Bisagno, pare non esserci già più posto per il controprogetto del Governatore (ancora in via di definizione), da quando, venerdì sera, è stata presentata una nuova idea, quella del Personal Rapid Transit. Si tratta di un ascensore orizzontale caldeggiato dal Movimento Indipendentista Ligure e studiato dai ragazzi del corso di laurea in Disegno Industriale della Facoltà cittadina di Architettura, coordinati dal professore Michele Troilo, su modello dei sistemi avanzati di trasporto operativi all'aeroporto londinese di Heathrow, a Cardiff e a Cincinnati.
Lontano dal People Mover e simile piuttosto alle navicelle viste in cartoni animati come i Pronipoti, il nuovo mezzo si svilupperebbe al centro dell'alveo, ben sopra l'altezza della cosiddetta «piena bicentenaria» calcolabile per ogni corso d'acqua; in totale sicurezza e in poco tempo potrebbe far muovere più di duemila persone l'ora adattandosi flessibilmente alle esigenze dei passeggeri. Ed è proprio questo il suo punto di forza: rendere sempre disponibile in ogni stazione una navetta e portare gli utenti da un punto all'altro tramite pulsanti, senza tempi morti, proprio come in un ascensore. «Perché molti prediligono l’auto ai bus? - si domanda retoricamente il professor Troilo - Perché l'auto non deve essere aspettata. Allo stesso modo funzionerà questo mezzo».
La realizzazione del Prt dovrebbe comportare anche un ripensamento dell'intera zona con l'abbattimento delle passerelle pedonali rese inutili da stazioni passanti e l'ammodernamento dei ponti carrabili. Né il piano di bacino né i costi dovrebbero rappresentare però un ostacolo, assicurano gli studiosi, poiché si tratterebbe di un'operazione meno complicata e meno dispendiosa di innovazioni come la metropolitana e da realizzarsi in project financing.


«Porteremo quest'idea al dibattito pubblico promesso dal Comune - assicura Rosa Vagge, guida della protesta - e se nel frattempo arrivassero delle risposte anche dalla Regione megiu che ninte, le teniamo lì, così, se non viene fatto nient'altro, almeno qualcosa si realizza». Insomma per la vallata la proposta del Governatore è già diventata un ripiego.

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