Arcore, guerriglia del popolo viola Tafferugli con la polizia: 2 arresti

Maschere, cartelli, striscioni. Il popolo viola fa il bis del Palasharp e chiede le dimissioni dell'odiato premier. Un gruppo cerca di raggiungere villa San Martino: scontri con gli agenti, feriti tra poliziotti e manifestanti. Due fermati. Poi faccia a faccia tra manifestanti e forze dell'ordine nella zona della stazione. La questura: violenza di matrice anarchica. Due arresti. Cacciari gela la sinistra: "Basta predicare, tanto il Cavaliere non si dimette". Cicchitto: Pd, Idv e viola cercano lo scontro

Arcore, guerriglia del popolo viola 
Tafferugli con la polizia: 2 arresti

Arcore - Dopo la "ghigliottina" del Palasharp il Carnevale del popolo viola ad Arcore. Sembrava una festa pacifica e colorata si è trasformata in una serata di violenza nei confronti della polizia quando gli agenti hanno bloccato un gruppo di manifestanti che voleva raggiungere villa San Martino. Due manifestanti sono stati fermati dalla polizia dopo gli scontri di fonte la stazione ferroviaria. Molti altri sono fuggiti. Secondo la polizia diversi agenti sono rimasti feriti negli scontri che hanno visto anche diversi corpo a corpo. Anche tra i manifestanti si registrano feriti e anche un giornalista è rimasto contuso.

Due arresti Sono stati arrestati con le accuse di violenza e resistenza a pubblico ufficiale e saranno processati domani mattina per direttissima i due giovani fermati dalla polizia per gli scontri avvenuti davanti alla stazione ferroviaria di Arcore. Uno dei due giovani proviene dagli ambienti anarchici.

Tensione e scontri con la polizia Prima qualche spintone tra poliziotti e manifestanti, poi gli agenti hanno fatto partire una breve manganellata per allontanare il gruppo di partecipanti alla manifestazione che vuole raggiungere villa San Martino, residenza del premier. La maggior parte dei manifestanti è in largo Vela, mentre un gruppo abbastanza numeroso si è spostato nelle vie adiacenti per tentare appunto di raggiungere la villa del premier. Prima c’era stato qualche litigio tra i partecipanti e gli organizzatori della manifestazione, che avevano chiesto loro di far ritorno in largo Vela. Il gruppetto ha preso una via laterale dove è stato di nuovo fermato dalla polizia. Poi altri momenti di tensione e scontri. Dal gruppetto di manifestanti che ha lasciato la manifestazione principale per raggiungere la residenza del premier e che è stato bloccato dalle forze dell’ordine, è partito un lancio di oggetti, soprattutto bottiglie anche di vetro, contro polizia e carabinieri che bloccano l’accesso alla strada che porta alla villa del premier. Polizia e carabinieri hanno reagito caricando il corteo e facendolo indietreggiare anche con manganellate. Il resto della manifestazione del popolo viola nel frattempo si è sciolto e la gente comincia a defluire verso la stazione e i pullman organizzati dal popolo viola. Poi ci sono stati nuovi scontri tra polizia e manifestanti che si sono spostati davanti alla stazione per bloccare la strada. Gli agenti hanno poi inseguito i manifestanti in fuga.

Matrice anarchica Il gruppo che si è reso protagonista degli scontri ad Arcore sarebbe di estrazione anarchica o comunque di tendenza anarchica, come ha precisato un funzionario della questura di Milano addetto all'ordine pubblico. Il gruppo, composito ma non compatto, secondo la polizia non proverrebbe solo da Milano, ma anche da altre province lombarde. "Siamo molto dispiaciuti per quello che è successo e ci dissociamo da questo non ragionare": così Federico Ferme, uno degli organizzatori della manifestazione del popolo viola. "Siamo noi le vittime, abbiamo cercato più volte di respingere queste persone e le abbiamo invitate ad andarsene, ma - ha detto ancora Ferme - siamo stati travolti".

Gli slogan "Se ti facessero una statua ad Arcore, noi saremmo i tuoi piccioni" dice un cartello all’ingresso della villa municipale di Arcore, residenza di Silvio Berlusconi, di fronte alla quale si sono già radunati oltre un migliaio di manifestanti chiamati a raccolta tramite internet dal popolo viola Milano e dalla rete viola gruppi locali, nati con il "No B-day" del 2009, per chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio. "Questo evento è stato organizzato senza il finanziamento dei partiti perché vuole essere l’espressione di tutto il popolo e non di una sola parte" ha detto dal palco una rappresentante del popolo viola, che è arrivato con cartelli, striscioni, bandiere viola, tricolori e maschere grottesche di Berlusconi.

Carnevale Ironici i cartelli come "Bunga vita a re" o "Fuori le escort dallo Stato" e i travestimenti carnevaleschi da Berlusconi in versione coniglio rosa, ma con le manette ai polsi. La manifestazione si sarebbe dovuta svolgere nell’area Rovagnati, dietro la residenza del premier, ma quando gli organizzatori sono arrivati per un sopralluogo questa mattina l’hanno trovata inadatta e hanno chiesto di potersi spostare in largo Vela, di fronte al Municipio, dove era inizialmente prevista.

Cacciari gela la sinistra "Il Pd ieri? E che ha fatto? Continuano a predicare che Berlusconi deve dimettersi ma mi pare che l’uomo di Arcore non ne abbia abbia alcuna intenzione. O Tremonti e Bossi lo fanno fuori, ma per ora non ne hanno la forza, oppure bisognerà attendere le elezioni". Lo dice Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia, che spiega: "Bisogna puntare alle elezioni e vedere se lì si arriva con una coalizione forte in grado di governare, un’alleanza che possa impallinare Pdl e Lega, almeno al Senato". Per il filosofo veneziano, "è chiaro che Berlusconi fino alle elezioni ci arriva, a meno che non vengano fuori rivelazioni o la pistola fumante da qualche parte. È impensabile che si dimetta per conto suo. Il passo indietro non lo fa". Dunque, taglia corto Cacciari, "Bersani e D’Alema si mettano in testa di organizzare una coalizione per vincere e non perdano più tempo a gridare dimettiti al Cavaliere".

Cicchitto: Pd, Idv e viola cercano lo scontro "È chiarissimo che c’è un tentativo di creare un’atmosfera generale anche con manifestazioni di piazza per radicalizzare ulteriormente lo scontro politico.

Questo messaggio è contenuto chiaramente negli attacchi fuori misura lanciati fra ieri e oggi dai leader del Pd e dell’Italia dei Valori, dai discorsi fatti alla manifestazione di Libertà e Giustizia e adesso dagli incidenti provocati ad Arcore dal popolo viola". Così Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati Pdl, dopo la manifestazione ad Arcore.

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