Arezzo - Una rapina da film. Dieci ladri e un piano studiato a lungo. Hanno bloccato tutti gli accessi di Poggio Bagnoli. Una macchina del Comune messa di traverso in mezzo a ogni via di entrata (compreso un veicolo dei vigili urbani). Bloccata anche la ex statale 69 Firenze-Arezzo. Poi hanno sventrato un laboratorio orafo con un Caterpillar, rubato poco prima in un cantiere insieme a un martello penumatico, e l'hanno "alleggerito" di tutto l'oro presente nel caveau sotterraneo, cassaforte inclusa. In totale 100 chili d'oro, per un valore di tre milioni di euro.
Il blocco delle strade Per impedire alle forze dell’ordine di intervenire quando è scattata la sirena dell’allarme, i ladri hanno prima bloccato tutte le vie di accesso al piccolo paese in cui ha sede la ditta Salp. Un’operazione fatta usando cinque veicoli del Comune di Pergine tra cui uno scuolabus, un’auto dei vigli urbani, un’auto dell’ufficio tecnico, due vetture di rappresentanza. Chiusa anche la ex statale 69 che collega Arezzo a Firenze.
Il colpo con il Caterpillar I ladri, dopo aver demolito la cancellata con un martello pneumatrico e una parete con un escavatore, hanno divelto il caveau della ditta portando via l’oro e una cassaforte con altro metallo già lavorato e semilavorato. Quindi sono scappati. L’allarme è suonato alle 3,52 di stamattina. Pochi minuti dopo i carabinieri di Arezzo sono intervenuti, ma hanno trovato la "sorpresa". Impossibile entrare a Poggio Bagnoli e ladri irrimediabilmente in fuga.
La banda Sarebbero stati almeno 10 i ladri professionisti autori del colpo a Poggio Bagnoli. Ma non tutte le operazioni sarebbero andate a buon fine: scappando avrebbero perso dei lingotti trovati dai carabinieri sotto la breccia fatta per arrivare al caveau. La prima auto dell’Arma ha raggiunto il paese in 12 minuti, poi si è dovuta fermare davanti ai veicoli del Comune rubati e messi a ostruire le strade.
Un piano studiato Scuolabus e vetture avevano le chiavi rotte nel sistema di accensione ed erano stati danneggiati. Non ci sarebbero testimoni fra i pochi abitanti della frazione. Mentre invece, nel capoluogo, a Pergine, distante 5 chilometri, i ladri hanno prelevato le chiavi dei mezzi da un magazzino e poi si sono diretti all’autorimessa. Anche l’escavatore per assaltare la ditta è stato rubato, da una cava di inerti nei paraggi. I ladri poi hanno modificato sul posto la benna e cambiato l’impianto idraulico per aumentare la potenza di impatto del mezzo speciale sul muro del caveau.
Il sindaco di Pergine "Non abbiamo telecamere, non sono mai servite fino ad ora. Teniamo le chiavi delle auto e i mezzi in due distinti magazzini - commenta il sindaco di Pergine Valdarno, Paola Prisson -. Chi ha agito lo ha fatto probabilmente dopo aver osservato per mesi come si muovevano i dipendenti comunali".
Arezzo sotto attacco Non è la prima volta che l’azienda viene derubata. Cinque anni fa i ladri si calarono dal tetto portando via oro mentre due anni fa il tentativo fallì per l’intervento della polizia.
Ma questo furto allunga la serie che dal giugno del 2010 a oggi ha portato ad Arezzo e nella provincia, uno dei tre maggiori distretti industriali della produzione orafa con Vicenza e Valenza Po (Alessandria), a circa una trentina i furti fatti ai danni di altrettante ditte orafe di cui sono stati assaltati i sotterranei blindati dove vengono custoditi l’oro da lavorare e altre materie preziose.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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