Arriva "La Costa del crimine" che rapina gli anni Ottanta

La produzione britannica ambientata in Spagna gioca bene l'effetto nostalgia. A partire dalla musica

Arriva "La Costa del crimine" che rapina gli anni Ottanta
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Arriva domani (16 agosto) una serie che farà veramente felici gli amanti delle atmosfere anni Ottanta. Si intitola la Costa del crimine e andrà in onda su Sky e sarà disponibile su Now. É stata creata dal sempre effervescente regista britannico Nick Love che, con una certa dose di orgoglio paterno l'ha descritta così: «È come se Dallas facesse l'amore con Pulp Fiction sulle note dei Duran Duran». Partiamo dalla trama ridotta all'osso. Gene Lord, rampollo di una famiglia criminale da cui si sente poco considerato, si rifugia con la fidanzata Cindy nella Costa del Sol per sfuggire all'arresto. In Spagna però Gene si ritrova di nuovo invischiato nel peggiore dei giri e viene ben presto raggiunto da quegli stessi parenti da cui aveva cercato di allontanarsi il più possibile. Nel cast un bel po' di attori che sanno fare il loro mestiere: Jack Rowan, Tahirah Sharif, Martha Plimpton, Lex Shrapnel e Daniel Sharman. La serie in otto episodi, come dicevamo, è stata ideata dal regista e sceneggiatore Nick Love (potreste ricordarlo per The Business) che ha scelto di muoversi a metà tra il crime e il dramma familiare dando grande risalto alle tensioni interne al clan dei Lord.

Alla fine il risultato è una mini serie che si fa guardare e non impegna troppo. Però non è certo un prodotto innovativo o imperdibile. La cosa più gradevole è la patina vintage a tratti potreste sentire un'atmofera europea che però ricorda un classico di culto come Miami Vice. Chi l'avrebbe creduto che i tanto vituperati anni Ottanta tornassero tanto di moda...

Nel caso poi di Costa del crimine la nota vintage è suonata soprattutto dalla colonna sonora che è tutta pensata per accordarsi al ritmo del cuore della generazione X.

Giusto per citare i pezzi più riconoscibili: I Feel For You di Chaka Khan, I Would Die 4 You di Prince e Love is a Battlefield di Pat Benatar per esempio. Anche i costumi fanno sbarluccicanti e fluo proiettano al meglio negli occhi dello spettatator l'epoca dell'edonismo reaganiano.

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