
La guerra in Ucraina appare ancora lontana dalla sua conclusione ma la Russia potrebbe aver già cominciato i preparativi per un prossimo agghiacciante conflitto. Obiettivo: i Paesi europei della Nato che secondo le previsioni dell’intelligence della Danimarca potrebbero essere attaccati da Mosca entro i prossimi cinque anni qualora Vladimir Putin dovesse percepire la debolezza dell’Alleanza Atlantica. La previsione contenuta nel rapporto danese stilato a febbraio trova un'inquietante conferma nel fatto che la Federazione sta espandendo le sue infrastrutture militari vicino al confine con la Finlandia.
A rivelarlo è il Wall Street Journal, il quale cita in una sua lunga analisi vari esperti e funzionari convinti che quanto osservato a poca distanza dalla frontiera finlandese, e non solo, corrisponda a preparativi per uno scontro totale con la Nato. Le installazioni interessate da lavori di ingrandimento sono quelle di Kamenka, di San Pietroburgo, di Petrozavodsk e di Sputnik. In particolare, nei pressi della città russa di Petrozavodsk, a circa 160 chilometri dalla Finlandia, Mosca sta espandendo le basi militari per fare posto a nuovi quartier generali per supervisionare decine di migliaia di soldati “nei prossimi anni”. Fonti militari e di intelligence occidentali stimano che proprio queste unità, molte delle quali schierate al momento in Ucraina, dovrebbero costituire “la spina dorsale dell’esercito russo che si prepara ad affrontare la Nato”.
In aggiunta al potenziamento delle basi, Putin sta spingendo sull’acceleratore del reclutamento, della produzione di armi e della costruzione di ferrovie nelle zone di confine. Il Cremlino ha infatti ordinato di aumentare il numero di soldati, passando da un milione circa, precedente all’aggressione contro Kiev, ad un milione e mezzo. Per concentrare le sue forze a ovest, la Federazione ha creato nuovi distretti legati alla difesa di Mosca e San Pietroburgo, le sue maggiori città, integrando reti stradali e ferroviarie usate dai militari tra la capitale russa e la Bielorussia.
Gran parte dell’aumento del numero di soldati interessa il distretto di Leningrado, che si affaccia su Estonia, Lettonia e Finlandia. Per incoraggiare il reclutamento sono stati predisposti notevoli pagamenti una tantum sia a livello federale che regionale. Washington stima che circa 30mila russi si arruolino ogni mese - ma potrebbe essere stata raggiunta quota 40mila unità - contro i 25mila dell’estate scorsa. Una quota maggioritaria dei nuovi equipaggiamenti dovrebbe essere destinata ai soldati al confine con il Vecchio Continente.
Un funzionario dell’intelligence europea dichiara che la Russia potrebbe provare a mettere alla prova la coesione della Nato con un’incursione in una “piccola” nazione dell’Alleanza Atlantica, come l’Estonia, che ha una considerevole popolazione russa. Michael Kofman del Carnegie Endowment for International Peace ritiene che “se ci si chiede quanto tempo ci vorrà prima che l’esercito della Russia possa condurre un’operazione limitata contro gli Stati baltici, la risposta potrebbe essere molto presto”. Kofman precisa poi che i baltici “considerano una tempistica di due o tre anni dopo la guerra” e "più vicina ai sette o ai dieci anni, a seconda dello scenario," per un conflitto su larga scala, "presumibilmente" con l'Alleanza Atlantica.
Diversi Paesi della Nato, consapevoli del pericolo, hanno già cominciato a rafforzare le loro frontiere. Il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz dichiara che "non abbiamo molto tempo" e lancia un appello al fine di “costruire un’alleanza e un sistema di comando forti e forze militari ben equipaggiate”. Che le attività russe ai confini con l’Europa possano fare da preludio ad una nuova guerra lo confermano anche esperti militari della Federazione.
Ruslan Pukhov, direttore del Center for the Analysis of Strategies and Technologies di Mosca, afferma che “quando le truppe torneranno (dall’Ucraina), guarderanno oltre confine verso un Paese che considerano un avversario”. “La logica dell’ultimo decennio”, prosegue l’analista, “ci mostra che ci aspettiamo un conflitto con la Nato”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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