Adesso arriva pure la guida turistica dell'Isis

Una vera e propria guida al Califfato: cosa si mangia, come si vive, il clima, l'accesso a internet... Ma si tace sulla violenza dei tagliagole

Adesso arriva pure la guida turistica dell'Isis

Una guida turistica in piena regola, con indicazioni sui trasporti, sul cibo, sugli usi e costumi locali. L'unico, trascurabile, dettaglio è la destinazione: lo Stato Islamico.

In queste ore è infatti stata pubblicata come ebook una guida turistica del Califfato, pubblicata dal sedicente jihadista britannico Abu Rumaysah al Britani, già noto per un documento in cui legittimava le decapitazioni in pubblico. Pochi mesi dopo la pubblicazione della guida per combattenti con tutte le istruzioni per raggiungere il Medio Oriente sfuggendo ai controlli dei servizi occidentali, ecco che arriva un altro libro, questa volta dedicato al turismo. Con diverse sezioni dedicate ai vari argomenti.

Clima e paesaggio

L'autore della guida dipinge il Califfato come un posto idilliaco, dal "delizioso clima mediterraneo" e dai paesaggi mozzafiato, dove le distese sabbiose del deserto si alternano a idilliaci colline verdeggianti. Per combattere la calura estiva si suggerisce di rinfrescarsi alle fontane delle moschee, mentre contro i rigori dell'inverno sarà il Califfato stesso a provvedere a parte del costo del riscaldamento.

Il cibo

Se pensate che sotto l'Isis si mangi solo pane raffermo e acqua stagnante, ricredetevi. L'autore della guida magnifica la gastronomia del Califfo, che include pollo, agnello, verdure e diverse salse. Non manca il kebab e il falafel, che rappresenta "un'eccellente alternativa per i vegetariani". Per i più golosi ci sono gelati, cocktail alla frutta e merendine delle marche più commerciali: Kit Kat, Bounty, Kinder.... "Le abbiamo tutte!", afferma orgoglioso al Britani. Insomma, il menu sarà appetitoso e variegato, ma, naturalmente, "tutto sarà al 100% halal".

Trasporti

"Il Califfato è un regno in espansione", ammonisce l'autore iniziando questo capitolo, "e questo assicura una rete di trasporti sviluppata e affidabile". La manutenzione delle infrastrutture è affidata ad ingegneri civili da tutto il mondo arabo, mentre il trasporto pubblico è affidato in gran parte ad autobus e taxi. Tra i mezzi privati, vanno molto le auto coreane e giapponesi, in alternativa alle moto cinesi - "un'ottima alternativa per chi ha un budget più ridotto".

Tecnologia

Qui bisogna partire da un assunto di base: "l'islam non è nemico della tecnologia". Computer portatili, tablet, telefoni cellulari sono dispositivi di uso comune: la rete internet è in uso, gli unici problemi sono dati dalla rete di telefonia mobile, "che è ancora in fase di ultimazione".

Qui finisce la parte folcloristica e iniziano le considerazioni serie. Perché, al netto dei consueti deliri sull'inevitabile distruzione dell'Occidente e sull'altrettanto inevitabile trionfo dell'islam in tutto il mondo, la guida offre dello Stato Islamico un'immagine distorta e fuorviante. Dimentica ad esempio di raccontare come e perché sia pericoloso anche solo accendersi una sigaretta, o mettersi alla guida di un'automobile (per le donne). L'interpretazione perversa dell'islam offerta dall'Isis costringe i sudditi del Califfo a una vita segnata dal terrore di vivere costantemente sotto la minaccia della vita.

Va detto che la guida non presenta alcuno dei loghi solitamente utilizzati dal centro media dell'Isis per diffondere i comunicati "ufficiali": l'esperto di antiterrorismo Charlie Winter ha spiegato, parlando a The Independent, che "la guida turistica non sembra in linea con le pubblicazioni 'ufficiali' dell'Isis, ma assomiglia di più all'opera di un giovane autore in erba in

cerca di visibilità". Tutto vero. Resta però un documento indicativo dell'attrattiva che lo Stato Islamico, nelle varie versioni più o meno idealizzate, continua ad esercitare su molti giovani musulmani in tutto il mondo.

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