Arriva "The reunion" con la superstar dei musical Ramin Karimloo

Agli Arcimboldi di Milano e al Rossetti di Trieste lo spettacolo con l'orchestra diretta da Beatrice Venezi

Arriva "The reunion" con la superstar dei musical Ramin Karimloo
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Il cielo del musical in Italia, in questi ultimi anni, si sta illuminando di nuove stelle. Grandi star protagoniste dei più grandi show nel West End e a Broadway cominciano a passare dagli italici lidi, per far comprendere senza mezzi termini quale sia lo standard di questo genere teatrale a Londra e New York.

E così, dopo il Phantom of The Opera della stagione scorsa, dopo la versione Arena Spectacular di Les Miserables dell'autunno alle spalle, interpreti e compagnie Uk e Usa cominciano a guardare oltre le Alpi, fissando essenzialmente due tappe: il Teatro Arcimboldi di Milano guidato da Gianmario Longoni e Marzia Ginocchio e il Politeama Rossetti di Trieste diretto da Stefano Curti. A loro si deve dopo le trionfali esibizioni in Cina e Giappone - l'arrivo il 13 gennaio agli Arcimboldi e il 15 e 16 gennaio al Rossetti di The Reunion, un recital con orchestra dal vivo (diretta da Beatrice Venezi) dove la superstar del musical Ramin Karimloo, iraniano canadese tra i migliori Phantom della storia è accompagnato da nomi altrettanto stellari come Samantha Barks (sua la Elsa nella produzione londinese di Frozen della Disney) e Earl Carpenter (tra i migliori Javert in Les Miserables). Allora non resta da chiedere a Karimloo com'è nato questo progetto? «Diciamo che questa volta volevo viaggiare con colleghi con cui ho costruito negli anni una vera amicizia. Tutti noi volevamo celebrare, oltre alle canzoni dei musical più belli, anche le storie che ci hanno formato come artisti». E il cuore dello show qual è? «Direi lo storytelling, anche ironico e ricco di aneddoti, con una colonna sonora unica se si pensa ai brani tratti da opere come Les Miserables, Frozen, Wicked, Mary Poppins, Mamma Mia!, The Greatest Showman. Ci sarà un medley finale dedicato alle opere di Andrew Lloyd Webber, l'autore di Cats, Sunset Boulevard, Evita».

Una parabola unica, la sua. «Sono cresciuto ascoltando indie rock, cercavo la spinta essenziale del rock. Fino a quando non mi accomodai a vedere il Phantom: fu una botta. La musica, il dramma, anche quelli erano per così dire rock. Restai ipnotizzato». Rimane una domanda: uno show come The Reunion può far assaggiare al pubblico italiano la reale dimensione del musical nel West End e a Broadway? «Senza dubbio sì: il teatro musicale è un linguaggio universale.

Ogni paese ha le sue tradizioni, voi avete l'Opera. Portare qui un concerto come questo è come aprire una porta su un mondo. Non è solo un concerto: è un invito a entrare in un mondo popolato da grandi professionisti davanti e dietro le quinte».

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