Tutti al mare. Anche l'arte che, nel Belpaese d'agosto, trasferisce armi e bagagli nel cuore della Versilia, in un piccolo borgo ben noto ad artisti e artigiani fin dal primo Rinascimento, quando attorno alle cave di marmo di Carrara iniziarono a fiorire laboratori di scalpellini, sbozzatori, modellatori e scultori. Parliamo di Pietrasanta, storica località della lucchesia che ogni estate si popola di una tribù di vacanzieri tutta particolare: artisti, collezionisti, critici, designer e galleristi. Tra i mercanti italiani è una contesa ad aprire spazi e filiali delle sedi cittadine, per continuare al mare il programma di mostre appena chiuso in città. Così capita che in un Comune di appena 24mila abitanti le gallerie d'arte siano quasi una trentina, tra cui nomi molto noti ai collezionisti, come i milanesi Cardi, Tega e Spirale, il fiorentino Tornabuoni, il bolognese Astuni e gli autoctoni Flora Bigai e Barbara Paci. Per tutta l'estate, dopo la spiaggia, è un intrecciarsi di vernissage, mostre pubbliche, chiese e capannoni trasformati in spazi espositivi.
La tradizione c'entra solo in parte, anche se la rinomata perizia dei laboratori artigianali ha attirato da queste parti maestri d'ogni tempo, da Michelangelo a Henry Moore, dai fratelli Pomodoro a Damien Hirst. Alcuni sono praticamente stanziali, come Botero e Mitoraj che trascorrono a Pietrasanta buona parte dell'anno e le cui sculture popolano vicoli e piazze del borgo. Ma se ne contano anche di Cascella, Folon, Adami e Kan Yasuda. Oggi pure i giovani artisti sono attratti da questo enclave della scultura, dove botteghe e fonderie riescono a trasformare un piccolo bozzetto in un'opera monumentale in marmo o in bronzo. «È un fenomeno in parte spontaneo e in parte frutto di un programma culturale che alimenta l'intera filiera dell'arte e qui attira personaggi internazionali» dice Alessandro Romanini, direttore della Fondazione Centro Arti Visive che fa capo al Ministero della Pubblica Istruzione. In sinergia con il Comune, l'Artigianart e La Versiliana, è partita «Pietrasanta contemporanea», un progetto che mira a fare dell'arte un volano di sviluppo del territorio. «Ogni anno raccogliamo le proposte e selezioniamo gli eventi pubblici che sono l'ossatura di un mare magno di mostre stagionali, ma anche master e seminari didattici». In questi giorni nella chiesa di Sant'Agostino, la mostra «Sopra/naturale» espone scorribande nella scultura di Alberto Garutti, Loris Cecchini, Ilya e Emilia Kabakov, Jan Fabre e Kendell Geers. In mostra, Madonne che si riscaldano fino a 37 gradi, angeli caduti vittime di incidenti, creature molecolari che si espandono nell'ambiente, titani di bronzo che duellano. In piazza Duomo, a Palazzo Panichi, l'interessante esposizione «Una corrente di aria fresca e leggera» riunisce invece tre giovani artisti della scuderia di Giovanni Bonelli che si esprimono con i mezzi della tradizione, pittura e disegno: Juan Carlos Ceci, Fulvio di Piazza e Anna Bianchi. La mostra, curata da Zeno Birolli, si articola in sale personali e ambienti comuni. Il catalogo progettato in collaborazione con gli artisti è stato realizzato dal curatore con interventi ad personam di Manlio Cancogni, Alessandro Romanini e Daniele Capra; ed esce per Scalpendi Editore.
Per Bonelli, gallerista mantovano tra i più attivi nel campo della nuova figurazione italiana, è un grande ritorno a Pietrasanta dopo il successo delle esposizioni che hanno visto la scorsa estate protagonista Velasco Vitali. E ancora, proprio quest'anno, è stato qui inaugurato il primo Museo multimediale della scultura e dell'architettura che propone una rassegna sulla storia della videoarte. A poca distanza, la Versiliana ha aperto in questi giorni «Cabinet de Dessin», anteprima per una Biennale del Disegno contemporaneo.
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