Fino al 29 settembre, le Gallerie d'Italia di Milano presentano la mostra Felice Carena, dedicata al pittore torinese figura di spicco dell'arte italiana contemporanea. Oltre 100 i lavori esposti, tra tra dipinti e disegni, molti dei quali inediti, provenienti da da collezioni pubbliche e private che tracceranno un lungo percorso che toccherà le varie fasi della carriera dell'artista.
La grande originalità del pittore
Grazie alla grande quantità di materiale, sarà possibile assaporare tutta l'originalità del pittore che ha saputo magistralmente integrare elementi e stili molto diversi tra di loro, mescolando tratti futuristici con tradizione classica e rinascimentale. La mostra offre un'importante occasione per riscoprire un artista che ha lasciato un segno significativo nella scena artistica italiana ed europea del secolo scorso. Un'occasione per vederla il 7 luglio dove l’ingresso alle Gallerie d’Italia sarà gratuito in occasione dell’iniziativa #domenicalmuseo del Ministero della Cultura.
Chi era Felice Carena
Nato a Cumiana (Torino) il 13 agosto 1879 era entrato all'Accademia Albertina di Torino, diventando allievo di Giacomo Grosso e frequentando le maggiori personalità del simbolismo come i poeti Arturo Graf e Giovanni Cena, il critico Enrico Thovez e Leonardo Bistolfi.
Nel 1906, si trasferisce a Roma inserendosi nella vita artistica e intellettuale della capitale e riesce nel 1912 ad esporre alla Biennale di Venezia le opere del questo suo primo periodo romano che concluderanno la sua fase simbolista. Dal 1913 infatti si apre agli influssi della della pittura francese di Cézanne e Matisse che rinnoveranno quasi radicalmente la sua modalità artistica, anche se la prima guerra mondiale frena il suo lavoro e sarà soltanto quando si trasferisce ad Anticoli Corrado nel Lazio che riesce a tornare quasi alle origini, nonostante una crescita interiore che regala al suo lavoro una maggiore solidità costruttiva e di definizione dei volumi.
La mostra alla Promotrice di Torino
Nel 1919 il pittore ritorna nel luogo natale partecipando alla Promotrice di Torino con il quadro Contadini al sole, e qui ha come allievo il medico pittore Alberto Cibrario. Instancabile nel 1022 organizza a Roma una scuola d'arte, frequentata da Pirandello e da Capogrossi, e nello stesso anno presenzia alla Biennale di Venezia.
Nel 1924 diventa docente all'Accademia di belle arti di Firenze dove insegnerà fino al 1045, proprio qui prenderà sotto la sua ala un suo allievo Luigi Montanarini a cui nel '27 trasferisce l'incarico di insegnare il nudo alla Scuola Superiore di Architettura creata allora da Ministero. Nel 1933 un'altra onoreficenza diventando Accademico d'Italia.
Si trasferisce poi a Venezia nel 1945 dove rimarrà per il resto della sua vita diventando parte del gruppo dei 27
artisti che contribuiranno alla decorazione della famosa valigia di cartone che radunerà attorno a sé L'Ordine de La Valigia. L'artista muore poi a Venezia nel 1966 e viene sepolto nel cimitere di di San Michele in Isola.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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