Il segreto del quadro di Vermeer: cosa nasconde il celebre orecchino

Il curatore di una mostra ha scoperto che quello che spicca all'orecchio della ragazza ritratta dal pittore Johannes Vermeer non è una perla, ma un'imitazione in vetro

Il segreto del quadro di Vermeer: cosa nasconde il celebre orecchino

Ci sono voluti quattrocento anni per scoprire che quella che brilla all'orecchio della ragazza di Vermeer non è una perla ma bensì semplice bigiotteria. La rivelazione si deve al co-curatore della retrospettiva dedicata al pittore olandese Johannes Vermeer inaugurata pochi giorni fa al Rijksmuseum di Amsterdam.

La riflessione fatta dallo studioso Pieter Roelofs, che ha portato alla singolare scoperta, è legata al quadro "La ragazza dall'orecchino di perla", che lo scorso ottobre venne vandalizzato da alcuni attivisti nel museo che lo ospita, il Mauritshuis all'Aia. Nello studio l'attenzione è stata puntata sulla perla, o almeno a quella che fin dal 1665 - anno di realizzazione del quadro - è stata considerata come tale, e che in realtà è un gioiello di vetro a forma di goccia.

Nel catalogo della mostra, Roelofs spiega che una perla di notevoli dimensioni come quella ritratta nel dipinto da Vermeer avrebbe avuto un costo esorbitante per l'epoca. Senza considerare che la ragazza ritratta è una popolana (e non la figlia del pittore come si era ipotizzato in passato) e non avrebbe mai potuto indossare un gioiello così costoso. Nel 1600 un gioielliere olandese acquistò una perla di dimensioni inferiori a quella del quadro per 500 sterline (valore attuale circa 100mila sterline) per una principessa. Per il co-curatore Pieter Roelofs, dunque, quella non poteva essere una perla. E nel catalogo della mostra, la spiegazione su cosa porti all'orecchio la ragazza di Vermeer è chiara: "Si tratta di imitazioni di perle di vetro, che ai suoi tempi venivano vendute principalmente dai soffiatori di vetro veneziani". C'è dunque un pezzo d'Italia nel dipinto del pittore olandese.

A questo punto viene da chiedersi se il titolo dell'opera verrà mai cambiato alla luce della nuova scoperta fatta dagli olandesi. Il nome "La ragazza dall'orecchino di perla" fu dato al dipinto nel 1995 dal curatore del Mauritshuis (il museo dell'Aia, che possiede l'opera) Quentin Buvelot, quando il quadro fu esposto al National Gallery of Art di Washington.

Fino a quel momento, nell'ambiente era conosciuto come "La ragazza con il turbante". Questo non sminuisce, però, la scoperta fatta che l'opera continui a chiamarsi con il tratto distintivo di un gioiello che in realtà è solo bigiotteria o meno.

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