Ask.com, chiude il motore di ricerca «maggiordomo» del web

Ask.com manda in pensione il suo maggiordomo, icona del sito e simbolo delle ricerche online fino alla fine degli anni '90: con il suo motore di ricerca, in origine «Ask Jeeves», si chiude anche un capitolo del web 1.0 che consegna le «spoglie» a colossi come Google e Bing.
È stato Doug Leeds, presidente di Ask.com, a comunicare sul blog aziendale la decisione, «difficile» ma necessaria, di sospendere l'attività del motore di ricerca e di chiudere, nei prossimi mesi, le sedi di Edison, nel New Jersey, e di Hangzhou, in Cina. Una decisione che, secondo quanto riportato dalla stampa online, porterà al licenziamento di 130 ingegneri. La società dovrebbe invece mantenere gli uffici di Oakland, in California, dove 20 ingegneri della sede del New Jersey saranno riallocati, e tornerà a focalizzarsi sul suo originario servizio di «domande e risposte» online. In realtà ci sarà ancora uno spazio sul sito per effettuare ricerche in rete, ma queste saranno fornite da un altro motore, anche se non è stato specificato quale.
Nato nel '96, Ask Jeeves sin da subito riuscì ad affermarsi, soprattutto negli Usa, diventando un gigante della ricerca sul world wide web degli albori, arrivando a rispondere a due milioni di interrogazioni al giorno da parte degli internauti.
Poi le difficoltà, nel 2000, fino all'acquisizione da parte di IAC-InterActiveCorp nel 2005 per 1,85 miliardi di dollari. La società di e-commerce guidata da Barry Diller intendeva farne un concorrente di Google, ma nel frattempo la compagnia di Mountain View è cresciuta in modo esponenziale. Oggi, secondo dati Nielsen, negli Usa Google convoglia il 65% delle ricerche online, mentre Ask.com è al sesto posto con nemmeno il 2%.
Ask.com è stato un pezzo importante dei primi anni di vita del web, arrivato dopo le esperienze di siti come WebCrawler, Infoseek, Lycos nel '94 e di Altavista ed Excite nel '95. Tutti motori che avevano delle loro particolarità e che hanno dominato la scena a turno per periodi più o meno lunghi, con Altavista in un ruolo più preminente. Ma dall'ingresso dal '98 in poi di Google e di siti come Yahoo! Search e Windows Live Search (oggi Bing) lo scenario è radicalmente mutato e i siti minori sono stati assorbiti o sono scomparsi. È quello che è capitato ad Altavista, inglobata da Yahoo!; mentre proprio quest'anno dopo il via libera delle autorità antitrust americane ed europee è stata suggellata l'alleanza fra la stessa Yahoo! e Microsoft, il cui motore di ricerca Bing ha già cominciato a fornire i risultati delle ricerche on line sul portale della società di Sunnyvale.
Tornando all'originaria vocazione delle domande e risposte online, Ask.com trova tra l'altro un'arena abbastanza affollata, a partire da Yahoo! Answers.

Senza dimenticare Google, che dopo la fallimentare esperienza di 'Answers' ci riprovà con Aardvark, startup acquistata all'inizio dell'anno e che sfrutta i social network per cercare qualcuno che possa rispondere alle domande poste da un utente, e lo stesso Facebook che mesi fa ha cominciato a testare un servizio analogo di domande e risposte online fra i suoi iscritti, mezzo miliardo di internauti.

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