"Le assaggiatrici" di Hitler nelle folli mani dei nazisti

Presentato al Festival di Bari il film storico di Soldini. Girato in tedesco, con ottimi attori e anche d'attualità

"Le assaggiatrici" di Hitler nelle folli mani dei nazisti
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Tutto inizia con una trafiletto del 2014 in cui Margot Wolk a 95 anni svela di essere stata una delle ultime assaggiatrici di Adolf Hitler. Rossella Postorino ne trae il romanzo di successo per Feltrinelli, Le assaggiatrici, e Lionello Cerri e Cristiana Mainardi ne comprano i diritti. Sette anni dopo ecco il film di Silvio Soldini (nella foto) che ha aperto ieri sera la sedicesima edizione del Bif&st Bari International Film&Tv Festival per la prima volta diretto da Oscar Iarussi che, con classe, ha premiato il suo predecessore, Felice Laudadio.

Con una sceneggiatura scritta prima da Cristina Comencini, che avrebbe dovuto girare il film ma che ha poi realizzato Il treno dei bambini per Netflix, con Giulia Calenda e Ilaria Macchia e poi da Doriana Leondeff, Lucio Ricca e lo stesso regista, Le assaggiatrici in uscita giovedì, racconta della giovane Rosa (Elisa Schlott) che, nell'autunno del '43, in fuga da Berlino finisce dai suoceri vicino al confine orientale tedesco dove Hitler ha il suo quartier generale, la Tana del Lupo. Un giorno viene prelevata per fare parte del gruppo incaricato di assaggiare i cibi per il Führer che vede nemici dappertutto. In questa sala da pranzo, all'interno di una caserma comandata da ufficiali delle SS, si snoda il dramma delle sette ragazze: «Il personaggio di Rosa mi sembrava molto bello. Nel mio cinema ci sono sempre stati tanti personaggi femminili, questo è il coronamento di un percorso» dice il regista milanese di Pane e tulipani.

Girato in tedesco con un cast di bravissimi attori (parte delle copie sarà in originale con i sottotitoli) utilizzando anche location in Alto Adige, Le assaggiatrici vive di atmosfere fotografate da uno dei più grandi maestri, Renato Berta, e musicate da Mauro Pagani che rendono bene «la situazione pazzesca, come in una roulette russa, di queste giovani» conclude Soldini che mette in guardia dalle «dinamiche oppressive passate e attuali e dagli effetti devastanti della guerra visto che il rapporto tra il film e il mondo di oggi è diventato molto vicino».

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