
Papa Francesco ha fatto di tutto, come nel suo stile, per abbracciare idealmente i fedeli in piazza San Pietro, salutandoli, benedicendoli e augurando una Buona Domenica delle Palme e Settimana Santa. Non poteva mancare, e così per la seconda volta nel giro di due giorni, è uscito da Casa Santa Marta dove sta trascorrendo il periodo di convalescenza dal 27 marzo, quando è stato dimesso dall'ospedale Gemelli.
Piazza San Pietro comincia a riempirsi già dalle otto del mattino. Prima la processione con le palme, poi la solenne celebrazione, presieduta, con delega di Francesco, dal cardinale Leonardo Sandri, vice decano del Collegio Cardinalizio. A concelebrare una schiera di cardinali (36), 30 vescovi e 300 sacerdoti per il rito che dà avvio alla Settimana Santa, tempo forte per i cristiani di tutto il mondo. In molti, in piazza, si domandano se il Papa si farà vedere. D'altronde è già accaduto che Francesco si sia mostrato a sorpresa, al termine del Giubileo dei Malati, il 5 aprile, prima di recarsi all'interno della Basilica Vaticana e appena due giorni fa a Santa Maria Maggiore, per pregare ai piedi dell'icona della Madonna Salus populi romani. Bergoglio non ha deluso le aspettative e al termine della celebrazione di ieri mattina è arrivato sul sagrato della Basilica vaticana. Senza naselli per l'ossigeno, ha salutato il cardinale Sandri, poi - con voce più ferma dell'ultima volta in cui aveva salutato i fedeli (il 27 marzo dal balconcino del Gemelli) - ha detto: «Buona Domenica delle Palme, buona Settimana Santa».
Francesco ha fatto un giro tra i fedeli in prima fila sul sagrato, si è fermato a scambiare qualche parola con delle suore, ha incontrato e salutato alcuni bambini donando loro caramelle e ha stretto mani. Poi si è recato in preghiera nella Basilica di San Pietro, fermandosi alla tomba dell'Apostolo e davanti a quella di Benedetto XV. Infine, ha fatto rientro a Santa Marta.
«La passione di Gesù diventa compassione quando tendiamo la mano a chi non ce la fa più, quando solleviamo chi è caduto, quando abbracciamo chi è sconfortato», ha scritto il Pontefice nell'omelia pronunciata dal cardinal Sandri. «Fratelli, sorelle, per sperimentare questo grande miracolo della misericordia - ha sottolineato il Papa - scegliamo lungo la Settimana Santa come portare la croce: non al collo, ma nel cuore».
Un passaggio della sofferenza che sta vivendo il Pontefice argentino anche nell'Angelus, diffuso sempre in forma scritta come oramai avviene dal 14 febbraio. «In questo momento di debolezza fisica - ha scritto il Papa - mi aiutano a sentire ancora di più la vicinanza, la compassione e la tenerezza di Dio». La fede, ha aggiunto, «ci aiuta a non cedere alla disperazione, non chiuderci nell'amarezza, ma ad affrontare i dolori sentendoci avvolti, come Gesù, dall'abbraccio provvidente e misericordioso del Padre».
L'attesa è ora per i riti del Triduo Pasquale e dopo le quattro uscite non programmate in una settimana la speranza che il Papa possa farsi vedere nuovamente è sempre più forte. E se dall'agenda del cardinale vicario Baldo Reina si legge che guiderà la Via Crucis al Colosseo, nulla al momento è confermato sulla partecipazione del Pontefice.
«Tutto dipenderà dalle condizioni meteorologiche», avevano osservato dal Vaticano. Certo è che il Papa farà di tutto per esserci, per lo meno per l'Urbi et Orbi, la speciale benedizione alla città di Roma e al mondo intero, che non può essere delegata.
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