
Jannik Sinner torna oggi ad allenarsi e sarà il primo passo verso la santificazione. Si è parlato di lui ogni giorno in cui è stato zitto, figuriamoci adesso che la sua squalifica sta per finire: appuntamento a Roma, dove gli verrà garantito il servizio d’ordine per sottrarlo alla follia generale dei tifosi (ed anche alla nostra giornalistica). Tutto va bene insomma, sperando che ricominci a vincere: perché in Italia il problema degli sportivi è quello. Finché trionfano per noi sono intoccabili, al primo periodo no cominciano le sentenze (qualcuno ricorda che Berrettini è stato in finale a Wimbedon?). Magari anche di ex campioni (ed ex campionesse…) in astinenza di popolarità.
Jannik, per fortuna, è impermeabile a tutto. E la dimostrazione che sia stato sempre così è in un documentario (“Forza Jannik”, appunto) visto durante un viaggio aereo. Là, sopra le nuvole, raccontato da amici e parenti di Sesto Pusteria, si è capito che uno così sembra davvero poco terreno: anche quando, dodicenne, ha voluto scegliere tra sci e tennis, ha chiuso le orecchie e fatto come voleva, trasferendosi da Piatti a Bordighera.
Insomma, state tranquilli: oggi si rimette in moto sul serio e di sicuro il dibattito sulla sua sospensione non gli ha fatto un baffo.
L’unica cosa che ha in testa adesso – ha detto - è vincere Parigi. Che ci riesca e meno è un altro discorso, ma ormai conoscendolo sul suo futuro abbiamo almeno una certezza: quando un giorno smetterà di giocare non solo chiuderà le orecchie, ma anche la bocca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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