Atene - A un passo dal baratro, anche se la speranza è quella di salvarsi, sia pure in extremis. E' questo, riferito alla Grecia, lo stato d'animo dei mercati finanziari. Ad Atene i rendimenti dei titoli di stato continuano a salire, mentre crescono i timori di un possibile default sul debito del paese. Il rendimento sui bond a 10 anni è cresciuto oggi di 61,5 punti base al 16,75%: è il nuovo massimo storico. Lo spread rispetto ai bund tedeschi è di conseguenza salito a un nuovo record anche perché i rendimenti dei titoli di stato della Germania sono scesi al 3,12%, segno che ancora una volta nell’incertezza si punta sull’asset considerato sicuro per antonomasia.
Fitch declassa il rating Nuovo declassamento del rating sulle emissioni del debito greco. L’agenzia Fitch ha deliberato il downgrade sulle emissioni a lungo termine che passano da BB+ a B+. Resta la B per quelle a breve. L’agenzia ha disposto anche un rating watch con implicazioni negative. Già una decina di giorni fa erano circolate voci sul nuovo declassamento del rating della Grecia da parte dell’agenzia. Senza un nuovo programma d’aiuti alla Grecia interamente finanziato dall’Unione europea e dal Fondo monetario internazionale, Fitch potrebbe nuovamente tagliare il rating portandolo alla categoria CCC, "che indica alta probabilità di un default". Lo scrive in una nota l’agenzia di rating, secondo cui anche la "ristrutturazione soft" adombrata dall’Unione europea, cioè una dilazione delle rate sul debito, sarebbe considerata un evento di default.
Lagarde: "A un passo dal baratro" La Grecia è a rischio di default, a meno che non si faccia di più per rimettere i conti pubblici del Paese in ordine. Lo ha detto il ministro delle Finanze francese, e candidata papabile per diventare direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde in un’intervista al quotidiano austriaco Der Standard. Tuttavia, pur esprimendo frustrazione per l’incapacità della Grecia di tagliare il deficit come richiesto, ha sottolineato che resta l’impegno a evitare un default. "Quello che non vogliamo assoutamente è che in Europa un Paese finisca in bancarotta, in default" ha detto Lagard, sottolineando che "si possono usare molte parole - ristrutturazione, revisione del profilo, ri-questo e ri-quello - ma quello che non ci sarà è una ristrutturazione del debito greco".
Come uscire dalla crisi Prosegue il dibattito sulla possibile soluzione della crisi greca dopo che numerosi esponenti di primo piano della Bce, e nelle ultime ore anche il cancelliere Angela Merkel, si sono opposti con decisione contro una ristrutturazione del debito greco, quantomeno nel prossimo futuro. Mentre si parla di un nuovo piano di aiuti Ue-Fmi da 60 miliardi di euro in aggiunta a quelli per 110 miliardi concessi nella primavera dell’anno scorso, da registrare le parole di Hans Werner Sinn, ex numero uno del noto istituto di analisi economiche Ifo, secondo cui la miglior soluzione per la Grecia sarebbe l’abbandono dell’euro e il ritorno alla dracma. Uno scenario delineato peraltro anche da altri economisti di chiara fama fra cui Nouriel Roubini.
Papandreou prova a rassicurare Il primo ministro greco George Papandreou ha detto che non ci saranno ritardi nel
rimborso del debito e che i creditori saranno ripagati in tempo e del totale dell'importo dovuto. Secondo alcuni analisti il Paese non potrà evitare una ristrutturazione del debito, ma la Banca centrale si oppone all'idea.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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