«Atomiche Usa via dalla Germania» La svolta dei liberali al governo

BerlinoGuido Westerwelle, leader dei liberali tedeschi e nuovo ministro degli Esteri della Germania, è un personaggio che ama sorprendere e spiazzare gli avversari. In pochi anni ha radicalmente cambiato l'immagine del suo partito trasformandolo da partito di austeri conservatori in una forza politica che pur rimanendo collocata nell'area di centrodestra è all'avanguardia nella difesa dei diritti civili e nelle battaglie ecologiche, sottraendo così voti non solo ai verdi e agli alleati cristianodemocratici di Angela Merkel ma persino ai socialdemocratici. E ora che si appresta a guidare la diplomazia della prima potenza d'Europa (l'insediamento avverrà solo dopo il voto di fiducia del Bundestag a metà settimana) ha annunciato un'iniziativa destinata a imprimere nuovo dinamismo alla politica estera di Berlino. La rimozione di tutte le testate nucleari stazionate sul suolo tedesco.
Un'iniziativa che sul piano degli equilibri strategici non avrà un peso particolarmente rilevante ma con un forte impatto sia sul piano internazionale che su quello interno. Le testate nucleari ancora presenti in Germania sono poco più di una ventina, tutte concentrate nelle basi americane della Baviera e del Baden Württemberg battenti bandiera Nato. È ciò che rimane dell'imponente arsenale atomico schierato dall'Alleanza atlantica ai tempi della guerra fredda quando la Germania era il principale avamposto contro il blocco comunista. Dopo il crollo del muro di Berlino, la disintegrazione dell'Unione Sovietica e lo scioglimento del Patto di Varsavia, il numero delle testate nucleari in terra tedesca è andato progressivamente assottigliandosi. Sono state rimosse le testate montate su missili a corta gittata, in grado quindi di colpire obiettivi in Paesi che ora fanno parte dell'Unione europea, e mantenute quelle su missili capaci di raggiungere gli Urali diventate uno dei principali bersagli del movimento pacifista.
Con la decisione di aprire al più presto negoziati per l'eliminazione delle rimanenti testate nucleari sul territorio tedesco, Westerwelle ha qualificato la Germania come il primo Paese che ha dato seguito all'appello di Obama per creare le condizioni per un mondo senza armi di distruzione di massa. E inoltre ha rafforzato la posizione di Berlino sia nel dialogo con Mosca poiché ogni rinuncia comporta contropartite, sia nei negoziati per impedire all'Iran di costruire la bomba atomica (la Germania è uno dei cinque Paesi che trattano con Teheran). Ma l'impatto principale sarà sul piano interno. Il nuovo governo tedesco ha annunciato che intende rivalutare l'energia nucleare e rinviare la chiusura delle centrali atomiche decisa da Verdi e socialdemocratici quando erano al potere.

Una decisione che suscita le ire del movimento antinucleare ma che l'iniziativa di Westerwelle potrebbe in parte attenuare poiché in cambio delle centrali la Germania sarà finalmente un paese senza testate atomiche sul suo territorio.

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