La sinistra cancella gli uomini: ecco tutte le parole vietate

La priorità dell'amministrazione piddina: scrivere e comunicare rispettando le differenze di genere. La vicesindaca Clancy: "Ma quale benaltrismo, le parole sono importanti"

Un primo piano di Emily Clancy, vice-sindaca di Bologna
Un primo piano di Emily Clancy, vice-sindaca di Bologna
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L'emergenza sicurezza? Il contrasto allo spaccio di droga? Le occupazioni abusive? No, la priorità del Comune di Bologna è un'altra. L'amministrazione Pd ha infatti realizzato il manuale "Parole che fanno la differenza. Scrivere e comunicare rispettando le differenze di genere", documento approvato nell'ultima seduta di giunta e che si pone l'obiettivo di adottare un linguaggio inclusivo. Non è un caso che la principale promotrice del vademecum politicamente corretto sia Emily Clancy, vicesindaca tutta diritti Lgbt e ong.

Stop all'utilizzo della parola "uomo" e "uomini" in senso universale, bisogna preferire a seconda del contesto "esseri umani", "personale", "popolazione" oppure "donne e uomini" alternato con "uomini e donne", così da non anteporre sempre il maschile al femminile. E ancora, declinare la carica al femminile quando la posizione è occupata da una donna, quindi usare sindaco o sindaca, l'assessore o l'assessora, il presidente o la presidente. Naturalmente non possono mancare asterisco e schwa, due punti di riferimento del linguaggio inclusivo in salsa politicamente corretto: il bignamino made in Bologna contiene un capitolo per evidenziare l'assenza nella lingua italiana del genere neutro e l'indicazione è quella di fare ricorso ai simbolini di dubbio gusto quando per esempio in una mail è la persona stessa a riferirsi a sé usando l'asterisco, allora si suggerisce di rispondere rispettando la scelta.

La guida è stata pensata per supportare chi lavora nell'amministrazione pubblica a trovare soluzioni linguistiche rispettose delle differenze di genere e mercoledì si è tenuta la prima giornata di formazione specifica con i dipendenti e le dipendenti del Comune di Bologna. "Le parole sono importanti. Molto spesso quando si toccano questi temi si parla di "benaltrismo": come mai vi occupate di questo che ci sono tante cose più importanti di cui occuparsi? Anche questo è un tema importante, significa credere in un linguaggio in cui i cittadini e le cittadine si sentano inclusi, valorizzati nelle loro differenze già quando la pubblica amministrazione parla con loro", le parole della già citata Clancy.

Palazzo D'Accursio ha precisato che le indicazioni contenute nel vademecum non rappresentano un'imposizione. Per fortuna.

Per il momento non è dunque obbligatorio adeguarsi alla linea iper-progressista e gli asterischi possono rimanere in soffitta. Ma la sinistra a Bologna sembra avere le idee chiare sul da farsi, in continuità con il progetto della Schlein.

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