"Allah Akbar". Monfalcone, l'odio islamico contro Israele esplode in piazza

Nella cittadina goriziana esplode una manifestazione pro-Palestina al grido di "Allah è grande". L'ira islamica dopo che il sindaco aveva esposto la bandiera di Israele fuori dal Comune

"Allah Akbar". Monfalcone, l'odio islamico contro Israele esplode in piazza
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"Allah Akbar! Allah Akbar!". Il coro, intonato a gran voce da un centinaio di persone, ha rotto il silenzio e fatto affiorare non pochi timori. Quanto accaduto a Monfalcone (guarda il video) è il segno inequivocabile che qualcosa è cambiato: nella cittadina in provincia di Gorizia - la prima per tasso di presenza islamica in Italia - una folla di musulmani si è ritrovata per sfogare la propria rabbia contro Israele, ovvero contro l'Occidente. E per sostenere la causa palestinese. Un video circolato in rete mostra l'episodio nei contorni più inquietanti, ravvisabili in quel grido che solitamente i terroristi utilizzano per suggellare i loro piani di morte. "Allah Akbar".

Nella serata di venerdì scorso, 27 ottobre, nella piazza del Comune goriziano si è radunata una folla di cento, forse centocinquanta islamici, con l'obiettivo di manifestare solidarietà alla Palestina. Ai soliti slogan si sono però aggiunte parole di odio nei confronti di Israele, accompagnate da invocazioni ad Allah. "Palestina libera. Israele a morte!", si sentirebbe in un video circolato rapidamente tra i cittadini, ormai rassegnati e spaventati. La forte presenza islamica ha infatti reso questi ultimi quasi degli ospiti in casa loro, nonostante le battaglie condotte dal sindaco leghista Anna Maria Cisint per difendere Monfalcone da un processo di islamizzazione preoccupante.

A innescare la rabbia espressa in piazza dagli islamici sarebbe stata la bandiera di Israele che il primo cittadino aveva deciso di esporre fuori dal Comune dopo i brutali attacchi di Hamas. Un gesto condivisibile, che tuttavia i musulmani non avrebbero gradito. Così la loro insofferenza è diventata pubblica, veemente. "Allah Akbar", hanno gridato, quasi a volersi far forza. Quasi a voler sottolineare la loro massiccia presenza, caratterizzata peraltro da alcuni segnali di radicalismo. Almeno secondo quanto denunciano le autorità sul posto.

Proprio nelle scorse ore, su queste pagine, avevamo documentato l'emblematica situazione nelle scuole di Monfalcone, dove sono comparse con sempre maggiore frequenza bambine a cui è stato imposto il burqa. "La situazione è drammatica, queste persone non danno l'impressione di volersi integrare", aveva denunciato il sindaco Cisint a ilGiornale.

it, descrivendo quel fenomeno come il sintomo di una radicalizzazione strisciante, il cui pericolo è tornato a manifestarsi alla luce delle recenti tensioni in Medio Oriente e delle allerte terrorismo in Europa.

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