Altro che fuga di massa e purghe, va in scena lo psicodramma degli anti Musk

Radical chic in auto esilio e teorie complottiste sui follower cancellati: X e Musk sempre più nell'occhio del ciclone

Altro che fuga di massa e purghe, va in scena lo psicodramma degli anti Musk
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Se non fossero terribilmente seri, ci faremmo una grassa risata. E, se solo non ci fosse di mezzo anche il Guardian, probabilmente avremmo derubricato la "fuga" da X come una crisi isterica passeggera da calmare con qualche ansiolitico. Perché basterebbe dare una rapida scorsa ai nomi degli esuli per capire che la protesta inscenata dopo la vittoria di Donald Trump e la conseguente nomina di Elon Musk a gran Doge d'America è solo l'ultima, inconsistente ossessione dei twittaroli radical chic in perenne ricerca di visibilità.

Che i social network - tutti i social network - non siano degli stinchi di santo non è una novità. Non sono enti di beneficenza ma società che puntano a fare soldi (tantissimi soldi) e che per raggiungere tal fine non guardano in faccia a nessuno. Che poi, come altre aziende, facciano anche politica non è certo un mistero. Ma d'altra parte questo lo sanno bene anche i vari Sandro Ruotolo, Piero Pelù, Francesco Guccini. Solo che agli occhi di questi illuminati, se a fare politica è Mark Zuckerberg e i di lui dollari finiscono nelle casse del partito democratico americano, la piattaforma ha un non si sa che di santità; se invece a esporsi è Musk e il di lui impegno ha contribuito a portare un "buzzurro" come Trump alla Casa Bianca, apriti cielo. Tanto che quando Zuckerberg ha ammesso di aver manipolato l'opinione pubblica su Instagram e Facebook durante la precedente campagna elettorale e durante l'epidemia di coronavirus non un Ruotolo qualunque si è stracciato le vesti.

Mai come prima d'ora, le elezioni americane hanno visto X al centro dello scontro (politico) tra democratici e repubblicani. E, al netto della vulgata progressista, la piattaforma ha cercato di evitare qualsiasi tipo di manipolazione elettorale. Ovviamente, non c'è la certezza che vi sia riuscita al cento per cento ma i numeri parlano di oltre 536mila account sospesi per spam, ben 160mila post cancellati e quasi 2 milioni di operazioni per informare il cliente. Si poteva fare di più? Probabilmente. Intanto, però, X non è certo la cloaca anti democratica dipinta da Ruotolo e compagni. Insomma, tanto rumore per nulla. Anche perché - dati iOS e Android - da tre settimane a questa parte l'app rimane in prima posizione per download nella sezione "news".

Dopo l'ondata di radical chic in esilio, è poi arrivato il momento delle cialtronate di certi complottisti. Si dice in giro che Musk stia cancellando i follower a giornalisti, opinionisti e analisti che si erano precedentemente espressi contro lo stesso proprietario del social network. Un esempio: "Dopo aver condiviso il post del Quirinale contro Musk ho perso 500 follower precisi". Divertente. Un teoria piuttosto fantasiosa ma divertente.

Ma d'altra parte, come esistono illustri pensatori tuttora convinti che la Terra sia piatta, c'è anche chi crede che Mister Tesla abbia del buon tempo da perdere in purghe e non che il calo dipenda da bot cancellati o, ancor più banalmente, da follower delusi che esercitano il diritto di togliere il "segui". Ovviamente il dibattito è in corso su X: lì potrete trovare ogni sorta di aggiornamento. Sempre che Elon vi permetta di leggerlo.

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