Ascolti a picco per Saviano: il pubblico tv snobba il suo programma "molto atteso"

Gli ascolti bassi di Insider smentiscono Saviano, che aveva accusato la Rai di censura e parlato di reclami del pubblico in suo favore

Ascolti a picco per Saviano: il pubblico tv snobba il suo programma "molto atteso"
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Il tempo è sempre galantuomo. E alla fine, dopo tanti profluvi di retorica e altrettante polemiche evitabili, a parlare sono i fatti. In questo caso, per la verità, a risultare emblematici sono stati soprattutto i dati d'ascolto: quelli deludenti registrati da Roberto Saviano con la seconda stagione di Insider, programma di Rai3 dedicato all'universo sotterraneo del crimine. In attesa della messa in onda della trasmissione, rinviata di alcuni mesi rispetto alle iniziali previsioni, lo scrittore campano aveva infatti accusato la Rai e il governo di aver censurato la sua presenza sul piccolo schermo, imbastendo una narrazione fatta di supposizioni e di ricostruzioni alquanto discutibili.

Saviano, ad esempio, aveva sostenuto di essere riuscito a bucare il presunto muro censorio di Viale Mazzini grazie all'insistente pressing del pubblico e di alcune associazioni antimafia sui vertici Rai. Così, aveva fatto intendere che il suo programma fosse molto atteso dai telespettatori e dalla società civile più sensibile a quei temi. I dati d'ascolto della trasmissione, tuttavia, hanno smentito quella narrazione, almeno nei numeri. Nell'ultima puntata di Insider, in onda lunedì 23 settembre, Saviano ha infatti totalizzato il 3,38% di share, ovvero il dato più basso tra le reti generaliste. Nei precedenti appuntamenti all'autore di Gomorra era andata leggermente meglio, ma non troppo.

Dopo il 5.22% di share della prima puntata stagionale (il 2 settembre scorso), lo scrittore era infatti scivolato progressivamente in basso, già a partire dalla settimana successiva. Nella puntata del 9 settembre, infatti, Insider era subito calato al 4.3% di share, per poi abbassarsi di nuovo al 3.71%. Un'emorragia di telespettatori conclusasi per l'appunto ieri con il dato più basso. Ora, siamo d'accordo sul fatto che la qualità e il valore di un programma non debbano avere una necessaria corrispondenza con i numeri dell'Auditel (riferiti invece alla popolarità); tuttavia, era stato lo stesso Saviano a presentare la propria trasmissione come qualcosa di molto atteso, al punto da essersi trasformato in un elemento di presunto disturbo per il governo.

"Nella Rai governata manu militari dall'estrema destra e da questo governo hanno interpretato il racconto delle mafie come un racconto contro di loro", aveva sostenuto l'autore campano in un video. Purtroppo per lui, i telespettatori accortisi della sua presenza su Rai3 non sono stati tantissimi. "Parlare di questi temi in una tv ormai abituata a tempi istantanei e scontri da tifoseria, prendersi il tempo per studiare e approfondire è stato l'obiettivo che mi ero prefissato e che sono grato a ognuno di loro di aver perseguito.

Ci abbiamo impiegato quasi un anno per realizzare questo programma e, una volta pronto, per un anno è stato tenuto bloccato dai vertici Rai senza un motivo ufficiale, censurato per meri motivi politici senza alcun rispetto per l'impegno delle persone che ci hanno lavorato e di quelle che hanno prestato la loro testimonianza", aveva proseguito di recente lo stesso Roberto.

Già nei giorni scorsi, l'autore di Gomorra aveva spiegato di non vedere margini per un terzo ciclo sulla Rai, aprendo all'ipotesi di continuare il racconto sul suo canale YouTube. Aria di censura? I numeri dicono altro.

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