Il Fedezigno è un leggendario animale eterosessuale che limona duro con gli uomini. Del Fedezigno occorre ricordare brevemente le recenti gesta al Festival dell’Unità di Sanremo dove la creatura leggendaria si è scagliata contro un viceministro del Governo strappandone la foto, si è eretto paladino del diritto all’aborto, ha urlato a favore delle liberalizzazione delle droghe e dell’amore libero regalandoci un grazioso ed edificante quadretto simulando un atto sessuale tra uomini dello stesso sesso (viviamo in tempi in cui occorre specificarlo), per chiudere la performance in diretta nazionale con un bacio omossessuale alla francese.
Fin qui tutto bene, si fa per dire. Il Fedezigno leggendario, non appagato di aver suscitato tanto clamore intorno a sé, cerca di far perdurare il chiacchiericcio infuriandosi con chi, secondo lui, avrebbe sollevato qualche dubbio sulla sua omosessualità attaccando volgarmente i difetti della persona aggredita. Ed ecco il fantastico paradosso palesarsi in tutta la sua dirompente potenza.
Il Fedezigno prima difende l’amore libero, ma poi s’incazza se viene messa in dubbio la sua eterosessualità giudicando di fatto il mondo Lgbtq come qualcosa a cui non vuole essere associato e che quindi, in fin dei conti, disprezza. Il Fedezigno, inconsapevolmente, passa così da essere paladino dei diritti delle minoranze Lgbtq ad essere un perfetto omofobo. I testi di alcune sue filastrocche musicate confermano la paura del Fedezigno nei confronti degli omossessuali, come si può ascoltare in Faccio Brutto (Fedez – 2013): “Ho un odio represso verso tutte le persone gay”, dove non occorre andare a leggere tra le righe della rima baciata il senso del verso.
Il Fedezigno, inoltre, grande difensore dei diritti civili, offende l’avversario su difetti personali smascherando un’ideologia costruita a tavolino per piacere alla gente che piace.
Il Fedezigno, sedicente mitologico artista, farebbe bene a fare attenzione alle proprie isteriche uscite perché dovrebbe ricordarsi che la sua fortuna non è in mano sua ma dei suoi numerosi follower che lo seguono con immotivato entusiasmo.
Il giorno che i seguaci decidessero di togliere il like (perché di spolliciate stiamo parlando), la carriera del sedicente mitologico artista sparirebbe come spariscono dal giorno alla notte le sue filastrocche musicate. E questa non è una previsione, è un invito a prendere coscienza (e a farla prendere ai propri figli) che il potere dei senza potere può essere vero potere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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