Il Bestiario, il Giornaligno

Il Giornaligno è un animale leggendario che davanti all’evidenza dell’emergenza, racconta che i migranti organizzano concerti

Il Bestiario, il Giornaligno
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Il Giornaligno è un animale leggendario che davanti all’evidenza dell’emergenza, racconta che i migranti organizzano concerti.

Il Giornaligno è un essere mitologico che di fronte alla situazione drammatica e troppo spesso tragica dei migranti, tra cui molti bambini, stipati in centri in sovrannumero dove si litiga per il cibo e l’acqua e non si smaltisce la spazzatura, stravolge la notizia sfidando l’intelligenza della gente comune. Così il Giornaligno scrive su pagine importanti una versione dei fatti tanto fantastica quanto ridicola: “Niente turisti in fuga, né manifestazioni indignate. Dopo aver aperto le braccia e le case ai naufraghi che a Lampedusa sciamavano dall’hotspot in cerca di cibo e acqua, l’isola ci si è anche divertita insieme. E la paventata ‘invasione’ è solo quella di una pista da ballo. Sul corso principale del paese, cuore della movida, ragazzi arrivati dopo la traversata, turisti, residenti, mediatori e operatori ong si sono ritrovati insieme a ballare sulle note di tormentoni estivi più o meno attuali. (…) Nessuno si è infastidito, nessuno si è allontanato. Fino a tarda ora, il corso è stato pieno di gente che senza troppi patemi ha condiviso spazi e risate”.

Insomma ci siamo sbagliati, non si tratta di migrazione, ma di un tour estivo di grande successo che richiama i fan che giungono con barchini addirittura dall’Africa. Il Giornaligno ha il potere di manipolare la realtà trasformandola in favola ideologica. I fatti non esistono, esiste la notizia. La figura del giornalista è stata sostituita dal Giornaligno, una sorta di autore di fiction che testimonia eventi che non esistono o che se esistono sono narrati fuori contesto per confondere le menti. Il Giornaligno, a seconda di come più gli conviene, accresce la paura o sdrammatizzare situazioni emergenziali a seconda del proprio torna conto ideologico. Una sorta di bambinello capriccioso che cambia le regole della partitella perché il pallone è il suo.

Il Giornaligno, in questo caso specifico, ha un motivo per inventarsi storielle felici a riguardo dell’invasione dei disperati. Parlare di “emergenza migrazione”, come i fatti attestano, vuol dire che il governo, come presto farà, ricorrerà a drastiche decisioni per fermare la tragedia umanitaria, e questo spaventa coloro che inneggiano all’immigrazione senza preoccuparsi del futuro di queste persone. D’altra parte l’ideologia è ancora più profonda e neanche tanto celata: l’invasione incontrollata vuol dire annacquare le origini culturali di un Paese ancora (per poco) cristiano con tutto quello che ne consegue, cioè l’ultimo argine alla follia del pensiero dominante. L’ideale del Giornaligno è che tutti possano essere ciò che desiderano a patto che pensino tutti allo stesso modo.

Il Giornaligno ci costringe a una reazione faticosa.

Se la notizia è declinata sulla propaganda occorre moltiplicare la capacità della nostra intelligenza, già provata gravemente dal vuoto culturale dilagante, per discernere il vero dal falso e il bene dal male. Siamo costretti a non essere mai tranquilli se vogliamo continuare ad essere uomini veramente liberi.

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