Il Bestiario, il Pacifigno

Il Pacifigno è un essere leggendario che pretende di vivere in città sicure senza l’intervento delle forze dell’ordine

Il Bestiario, il Pacifigno
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Il Pacifigno è un essere leggendario che pretende di vivere in città sicure senza l’intervento delle forze dell’ordine.

Il Pacifigno è un animale leggendario il cui habitat naturale sono lussuosi grattacieli. Si muove in branco su grossi Suv rigorosamente elettrici senza mai uscire dalla “città dei 15 minuti” il cui confine coincide con la zona ZTL. Il Pacifigno ha un enorme senso civico, gonfio come il suo portafoglio, e per non sentirsi in colpa vota PD. Tutto intorno a lui, nella città reale, è tutta un’altra storia. L’insicurezza e la criminalità crescono a dismisura anche grazie alle flotte di migranti accolti a braccia aperte dallo stesso Pacifigno che poi abbandona a sé stessi.

Così capita che le forze dell’ordine talvolta debbano intervenire anche duramente, rischiando la propria incolumità, per fermare i casi più violenti e fuori controllo. Il Pacifigno, traumatizzato dai video messi on line da curiosi videomaker novelli Spielberg, s’indigna senza interrogarsi sui motivi di quelle azioni violente, senza chiedersi cosa abbia portato i vigili o i carabinieri ad utilizzare metodi estremi. Al Pacifigno non sfiora l’idea che se le forze dell’ordine hanno agito in un certo modo, consapevoli che una mossa sbagliata possa mettere a repentaglio la loro carriera in una società che li colpevolizza a priori, forse vuol dire che hanno agito per necessità. Il Pacifigno si ferma al video, non fa neanche lo sforzo di fantasia per immaginarsi cosa sia potuto accadere prima.

Il Pacifigno dimentica che quando ad essere filmati furono le borseggiatrici nelle metro milanesi, fu lui a scandalizzarsi perché non si era rispettata la privacy delle povere ladre di mestiere, ma evidentemente la privacy delle forze dell’ordine è meno privacy delle scippatrici. Fatto sta che anche grazie al clamore sollevato dal Pacifigno, i tre vigili milanesi sono stati indagati con l’accusa di lesioni aggravate. Lesioni tanto aggravate che la sera stessa, il transessuale protagonista della triste vicenda e che non ha perso tempo per denunciare la Polizia locale, era libero di tornare a bere e drogarsi.

Il Pacifigno sogna un mondo di pace e amore, non tollera la violenza nei confronti dei delinquenti pericolosi e soprattutto sostituirebbe i manganelli con le baguette e gli spray urticanti con Chanel n° 5.

E dire che il Pacifigno quando in periodo pandemico vedeva i runner solitari correre su spiagge sconfinate, tifava per i quad e gli elicotteri delle forze speciali affichè quei pericolosi terroristi venissero arrestati e condannati al 41 bis.

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