Cambiano i motivi ma non le "teste" di chi okkupa

Una volta gli studenti protestavano per liberare il Vietnam, contro gli Stati Uniti. Oggi vanno in piazza contro Israele e contro "l'inferno del governo Meloni". Vedremo quale generazione "culturale" uscirà da queste occupazioni

Cambiano i motivi ma non le "teste" di chi okkupa
00:00 00:00

“US assassins, libérez le Vietnam”, urlavano i sessantottini di Francia, capeggiati da Cohn-Bendit, Daniel le rouge. In Italia l’obiettivo era diverso: “PS ESSE-ESSE”. Manifestazioni con bandiere rosse, okkupazioni di scuole, università, bruciati i fantocci di personaggi politici, alle fiamme la bandiera americana.

Al posto del Vietnam c’è la Palestina, restano le fiamme, i manichini messi alle fiamme, la polizia non è più SS ma fascista, siamo sempre lì, Israele è il diavolo, il governo Meloni l’inferno. Cohn-Bendit ha 79 anni, le periferie parigine sono in fermento, la Francia ha dentro di sé lo spirito rivoluzionario ma non c’è lo stesso clima del maggio ‘68.

L’occupazione delle scuole a Roma, come in altre città italiane, ripropone gli stessi temi di sempre, gli studenti contro i governi, la ribellione nelle sue forme ormai conosciute, collettivi, movimenti, si rincorre il record di aule okkupate, si supera la politica nazionale e si urla contro Israele, si sventolano bandiere della Palestina come a difendere diritti mondiali esclusivi, la realtà sociale ed economica, critica e affannosa, non sfocia (ancora) nelle fabbriche anche se molte di queste sono chiuse perché il costo del lavoro e le scriteriate imposizioni dell’Unione Europea, hanno

finito per soffocare i nostri storici patrimoni imprenditoriali.

Vedremo quale generazione "culturale" uscirà da queste occupazioni, il ‘68 ha cambiato il quadro ma ha consegnato un esercito di analfabeti da "6 politico".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica