Proviamo a dare un po' di sapore poetico ai numeri che decretano il successo delle notizie sul web. Di seguito alcune delle notizie più cliccate della settimana rivisitate e corrette.
Cancelliamo Roald Dahl
L'arroganza totalitaria del pensiero unico non si ferma davanti a nulla. Non basta infarcire di propaganda ogni fotogramma di ogni storia o serie TV, bisogna anche censurare chi nel passato non è stato fedele alla linea. Ci provano con la Rowling, questa volta è toccato a Roald Dahl. Lo scrittore britannico, autore tra le altre opere di I Gremlins, La fabbrica di cioccolato e il GGG, si è reso colpevole agli occhi della neoinquisizione di aver usato parole come “grasso” o “nano”. Ci uniamo al commento di Salman Rushdie: «È un'assurda censura. Puffin Books e gli eredi di Dahl dovrebbero vergognarsi».
Potremo ancora esprimere opinioni personali?
Per capire quanto nella (nuova?) cultura che sta avanzando non ci sia nessuno spazio per la libertà individuale né per il pluralismo basterebbe leggere l'articolo appena pubblicato da Rolling Stone, in cui si giustifica apertamente la “cancel culture”. L'idea di fondo è che le masse indottrinate devono zittire chiunque sfugga dalla linea imposta dai grandi media. L'Occidente così orgoglioso di aver costruito la società più libera della storia sta cadendo – di nuovo – nella trappola del totalitarismo.
Valditara e la minaccia fascista
Posto che la violenza va sempre condannata senza se e senza ma, c'è una cornice molto triste intorno a tutta questa vicenda che ha riguardato le polemiche sul ministro Valditara e sulla sua presa di posizione contro la preside di Firenze. Ed è la consapevolezza che nel 2023 non riusciamo ancora a smettere di dividere il mondo per categorie politiche che appartengono a un '900 morto e sepolto.
Le abilità luciferine di Fedez
Il paladino del conformismo culturale contemporaneo, Fedez, fa “bodyshaming”, come direbbe lui, contro Mario Giordano per la sua voce. E con un unico atto ha ottenuto due risultati: che parliamo di lui e che usiamo questo orrendo termine inglese. Bisognerebbe ignorarlo per assenza di argomenti di dibattito, invece è luciferinamente così bravo a surfare sulla logica dei media che ci cadiamo tutti. Chapeau.
La differenza tra Renato Zero e Rosa Chemical
Per capire dove sta quel non proprio sottile confine tra arte e trash basterebbe guardare alle recenti vicende che hanno visto come protagonista Rosa Chemical. Una sola frase detta da Renato Zero mette chiara luce su tutto: «io non me la piglio con lui ma con chi lo manda lassù senza identità, senza preparazione». Guardate una performance di Renato Zero e una di Rosa Chemical. Se non capite la differenza diventate pure follower di Fedez.
I rigurgiti marxisti che avvelenano l'arte contemporanea
Ha suscitato molte polemiche nel mondo dell'arte contemporanea un corsivo di Achille Bonito Oliva, in cui essenzialmente sostiene che l'artista esiste solo se il “sistema dell'arte” lo
fa esistere. Contro questa visione staliniana dell'arte, che uccide ogni identità individuale, facciamo nostra la frase di Massimo Mattioli: «eccovi servito su un piatto d’argento il disastro dell’arte italiana».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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