Caos treni a Roma, come chiedere il risarcimento in caso di ritardi e cancellazioni

Ecco il vademecum per poter ottenere il rimborso qualora la corsa sia stata soppressa o per grandi ritardi

Caos treni a Roma, come chiedere il risarcimento in caso di ritardi e cancellazioni
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Proseguono le difficoltà per quanto concerne la circolazione dei treni nella Capitale: ancora alle ore 12.00 Trenitalia parlava infatti di forti rallentamenti causati da un guasto individuato tra Roma Termini e Roma Tiburtina. "Prosegue l'intervento dei tecnici", ha spiegato in una nota la soocietà, "i treni Alta Velocità, Intercity e Regionali possono essere instradati su percorsi alternativi e registrare un maggior tempo di percorrenza fino a 240 minuti o subire limitazioni di percorso e cancellazioni".

Questa situazione ha causato profondi disagi a migliaia di passeggeri, possono chiedere un risarcimento in caso di grandi ritardi e cancellazioni. Stante quanto previsto dal nuovo Regolamento UE 782/2021, entrato in vigore il 7 giugno 2023, gli utenti che fruiscono di servizi di trasporto ferroviario hanno una serie di diritti.

Primo fra tutti quello di essere avvisati prontamente di eventuali variazioni, come ritardi e cancellazioni, nel momento in cui le informazioni risultano disponibili. In secondo luogo, in determinati casi e ovviamente a seconda dell'entità del ritardo, i passeggeri hanno diritto a pasti e bevande e alla sistemazione in strutture ricettive, incluso il necessario servizio di trasferimento.

Qualora sia già prevedibile che il viaggio possa subire un ritardo superiore ai 60 minuti, sia alla partenza che nell'eventualità di una soppressione o di una perdita di coincidenza, il passeggero ha a sua disposizione una rosa di scelte. È possibile infatti decidere di raggiungere comunque la propria meta con un itinerario alternativo e a condizioni di trasporto simili, posticipare il viaggio oppure rinunciare ad esso e puntare al risarcimento integrale del biglietto.

Nel caso in cui le eventuali opzioni alternative non vengano comunicate al viaggiatore entro 100 minuti dall'orario previsto per la partenza o la coincidenza colpita dal ritardo o dalla cancellazione, quest'ultimo ha il diritto di appoggiarsi a un altro fornitore di servizi per proseguire il viaggio in treno oppure su corriere e autobus: l'azienda responsabile del disagio deve quindi rifondare il passeggero, riconoscendogli il rimborso delle spese sostenute.

Se il ritardo supera i 60 minuti rispetto all'orario previsto per l'arrivo, il passeggero ha diritto di richiedere un rimborso, ricevendo un indennizzo che può variare tra il 25% e il 50% del costo del titolo di viaggio. Come spiegato da Trenitalia, è possibile ottenere risarcimenti per Frecce, Intercity e Intercity Notte in tre diversi modi, ovvero attraverso un bonus valevole per l'acquisto di un nuovo biglietto entro 12 mesi, in contanti, qualora il pagamento del biglietto sia avvenuto con tale modalità, con riaccredito sul conto nel caso in cui si sia utilizzata la propria carta di credito.

Quando è possibile richiedere il rimborso? L'azienda spiega sul proprio portale che è possibile farlo "al termine del viaggio in autonomia ed entro 1 anno dalla data in cui si è verificato il ritardo o dalla scadenza dell'abbonamento (del pass o delle altre specifiche tessere)".

Si può agire accedendo alla sezione "Richiedi Indennizzo" presente sul sito di Trenitalia nel caso in cui l'acquisto sia stato effettuato online o tramite app, presentando la richiesta in biglietteria o presso l'agenzia di viaggio che ha emesso il biglietto oppure contattando direttamente il Call Center.

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