Caos nel carcere di Cuneo: olio bollente sugli agenti e "supermercato" della droga

Il sindacato Osapp lancia l'allarme per il carcere di Cuneo, dove alcuni agenti della penitenziaria vogliono licensiarsi per non subire le conseguenze delle violenze come i colleghi

Caos nel carcere di Cuneo: olio bollente sugli agenti e "supermercato" della droga
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È allarme per le carceri italiane, sempre più in balia dei criminali lì rinchiusi. Esiste una regia? È il sospetto di alcuni sindacalisti, secondo i quali dall'esterno esiste un progetto di destabilizzazione dell'ordine. Ma al di là di questo, quello che preoccupa maggiormente sono le difficoltà da parte della polizia penitenziaria di governare i detenuti per colpa di scarsi mezzi e poco personale, ma anche di una sempre maggiore attitudine alla violenza. Dai carceri minorili a quelli per adulti, la situazione non cambia e i sindacati della polizia penitenziaria alzano la voce. Il carcere di Cuneo è tra quelli maggiormente attenzionati, perché considerato uno dei più problematici di tutto il panorama italiano. Una situazione denunciata in più occasioni dal sindacato Osapp, che tenta di difendere i suoi agenti da situazioni irrimediabili.

"È il Far West. I detenuti spadroneggiano, lo Stato ha alzato bandiera bianca", è la denuncia di Leo Beneduci, segretario generale del sindacato Osapp, che nell'ultima nota denuncia condizioni di lavoro insostenibili per i poliziotti assegnati a questo istituto di pena piemontese. "Violenze quotidiane contro gli agenti: ustioni da olio bollente, perforazioni del timpano, tentativi di strangolamento. Ogni aggressione riduce ulteriormente l'organico già sottodimensionato, creando un circolo vizioso di insicurezza. La struttura è devastata, con inferriate sfondate e danni ingenti", si legge nella nota, che dipinge un quadro desolante.

"Sono costi che ricadono sull'erario, quindi su ogni cittadino", sottolinea Beneduci, mettendo l'accento sul fatto che questo è un problema che riguarda tutti e che non può essere più ignorato. Il personale è allo stremo, prosegue, gli agenti "hanno paura di entrare nelle sezioni". E la situazione è aggravata dalla carenza di organico: "Solo 2 ispettori su 27 e 7 sovrintendenti su 35. Tre agenti starebbero valutando le dimissioni, terrorizzati all'idea di subire la stessa sorte dei colleghi feriti".

La situazione è aggravata dall'anarchia che regna nelle sezioni: "ll carcere è diventato un supermercato della droga. I detenuti producono alcolici e usano stupefacenti, aumentando la loro aggressività. Vivono nell'anarchia totale, salgono sui tetti, è guerriglia continua". Per tutelare la sicurezza pubblica e cercare di trovare una soluzione, il sindacato Osapp ora chiede che venga fatta una ispezione urgente nel carcere piemontese: "Se non si interviene subito, la situazione esploderà con conseguenze imprevedibili per tutta la società".

Tutto questo si aggiunge ai continui tentativi di evasione, alle rivolte con tanto di azioni incendiarie per rendere inagibili le celle. Ai tumulti dei detenuti che non vogliono far rientro nelle loro carceri. Situazioni di ordinaria violenza per le quali gli agenti chiedono un intervento.

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