Caso Medionalum, la Corte Ue dà ragione a Fininvest. Marina Berlusconi: "Giustizia è fatta"

Annullata la decisione della Bce. Nell'ottobre 2016 era stata negata l'acquisizione di una partecipazione qualificata in Banca Mediolanum da parte di Fininvest, ma oggi i giudici europei sostengono che sia stato commesso un "errore di diritto"

Caso Medionalum, la Corte Ue dà ragione a Fininvest. Marina Berlusconi: "Giustizia è fatta"

Vittoria per Fininvest in ambito giuridico e a livello internazionale: la Corte dell'Ue ha accolto il suo ricorso, annullando così la decisione della Banca Centrale Europea che era stata assunta nel 2016 per negare l'acquisizione di una partecipazione qualificata in Banca Mediolanum da parte di Silvio Berlusconi. Secondo i giudici di Lussemburgo la Bce non poteva legittimamente opporsi alla detenzione da parte del Cavaliere di tale possesso societario di peso rilevante nella società Banca Mediolanum.

Questa situazione, infatti, risultava unicamente dalla conservazione, da parte dell'interessato, di una partecipazione qualificata che egli aveva acquisito prima del recepimento delle disposizioni del diritto dell'Unione europeo sulle quali la Bce si era basata. Per i giudici, il Tribunale aveva snaturato i fatti della controversia e commesso un "errore di diritto" nel dichiarare che i ricorrenti avevano acquisito una partecipazione qualificata in Banca Mediolanum nel 2016. Lo sbaglo deriva dal travisamento della portata della decisione della Banca d'Italia del 2014 che, contrariamente a quanto dichiarato dal Tribunale, non ha avuto come conseguenza di ridurre la partecipazione della Fininvest nella Mediolanum, ma solo di sospendere i diritti di voto inerenti alle azioni soggette a un obbligo di cessione.

Come è nato il caso Medionalum-Bce

Tutto parte da una controversia nata ormai dieci anni fa. Fininvest, holding italiana detenuta in maggioranza da Silvio Berlusconi, deteneva quote sociali della Mediolanum, società finanziaria quotata in Borsa che possedeva a sua volta il 100% del capitale del medesimo istituto di credito Banca Mediolanum. Nel 2014 la Banca d'Italia aveva ordinato la cessione, entro 30 mesi, della partecipazione di Fininvest in Mediolanum superiore al 9,99% e la sospensione immediata dei diritti di voto inerenti alle azioni corrispondenti. L'adozione di tale misura era motivata dal fatto che l'ex presidente del Consiglio era stato dichiarato colpevole di frode fiscale e, di conseguenza, non soddisfaceva più il "requisito di onorabilità" al quale è subordinata la detenzione di una siffatta partecipazione qualificata. La decisione di Bankitalia era stata annullata dal Consiglio di Stato italiano il 3 marzo 2016.

Nel frattempo, nel 2015, la Mediolanum è stata incorporata dalla sua società figlia Banca Mediolanum con una fusione inversa. A seguito di tale assorbimento e della citata sentenza del Consiglio di Stato italiano, la Banca d'Italia e la Bce hanno ritenuto che Silvio Berlusconi e la Fininvest avessero acquisito una partecipazione qualificata nel capitale di Banca Mediolanum. Da questo punto di vista il diritto dell'Unione prevede che una simile acquisizione debba essere preceduta da una notifica ed essere oggetto di una valutazione da parte dell'autorità nazionale competente, che trasmette successivamente alla Bce una proposta di decisione: spetterebbe poi a quest'ultima opporsi o meno all'acquisizione della partecipazione qualificata di cui trattasi. Interpellata dalla Banca d'Italia, la Eurotower si opponeva all'acquisizione di una partecipazione qualificata di Silvio Berlusconi in Banca Mediolanum in quanto egli non soddisfaceva il requisito dell'onorabilità. Il ricorso dell'ex premier e della Fininvest per ottenere l'annullamento di tale decisione della Bce è stato respinto dal Tribunale dell'Unione Europea (l'altro organo giurisdizionale oltre alla Corte Ue). La Fininvest e gli aventi causa di Berlusconi hanno impugnato tale sentenza.

Le parole dell'Avvocato generale Ue

Poi, con l'arrivo della controversia in sede comunitaria, si arriva così ai giorni nostri. Nello scorso mese di maggio l'Avvocato generale della Corte di Giustizia dell'Ue, Campos Sanchez-Bordona, aveva sostenuto che il Tribunale aveva commesso una serie di errori di diritto nella valutazione degli effetti del controllo esercitato dai ricorrenti su banca Mediolanum, tra gli altri con riguardo alle condizioni che legittimano la Bce a imporre il requisito dell'autorizzazione per l'acquisizione o l'incremento di partecipazioni qualificate in enti creditizi. In particolare, la partecipazione della Fininvest e di Berlusconi in Banca Mediolanum è sempre stata una partecipazione qualificata del 30,16%. Poiché non vi è stato alcun aumento di tale partecipazione dopo l'entrata in vigore della vigilanza bancaria unica, l'autorizzazione della Bce non era necessaria, in quanto si trattava di una partecipazione qualificata "storica".

Inoltre, lo stesso Avvocato generale aveva accolto la contestazione dei ricorrenti al Tribunale di avere equiparato la nozione di "acquisizione di una partecipazione qualificata" a quella di "modifica della struttura giuridica di una partecipazione". Infatti, la modifica della struttura giuridica di una partecipazione "è una nozione che non figura nel diritto europeo per valutare se vi sia un'acquisizione o un incremento di una partecipazione qualificata". Invece, quello che viene rilevato per valutare l'acquisizione o l'incremento "è il numero di partecipazioni acquisite (o incrementate), ma non la loro struttura giuridica". Nel caso specifico, Fininvest ha sempre detenuto una partecipazione qualificata nella Mediolanum e, di conseguenza, in Banca Mediolanum. La fusione per incorporazione inversa della Mediolanum in Banca Mediolanum "ha costituito una riorganizzazione interna della struttura giuridica del gruppo imprenditoriale, ma non ha modificato il livello o l'intensità del controllo della Fininvest (e indirettamente di Berlusconi) su tale ente finanziario". Oggi, il tribunale europeo dà ragione a questa ricostruzione, nonché alla famiglia Berlusconi.

Marina Berlusconi: "Vittoria totale"

"Oggi è il giorno della vittoria. Una vittoria davvero totale, che fa piazza pulita di 10 anni di iniziative ingiuste e prive di fondamento", ha così commentato la presidente del Gruppo Fininvest, Marina Berlusconi, in merito alla sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea sulla controversia legata a Banca Medionalum. "Comunque si guardi questa vicenda - ha poi aggiunto l'imprenditrice -, finalmente possiamo dire che giustizia è fatta, in onore di Silvio Berlusconi, uno dei più grandi geni imprenditoriali della storia italiana ed europea".

La figlia primogenita del Cavaliere conclude poi affermando: "Meglio tardi che mai, dice il proverbio. Ma oggi è anche il giorno della soddisfazione: le polemiche devono restare fuori dalla porta".

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