Queste banconote possono valere una fortuna: quali e perché

Una banconota del 1953 vale ben 25mila euro: ecco di quale esemplare si tratta. Tutti i collezionisti vorrebbero averla

Queste banconote possono valere una fortuna: quali e perché
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I collezionisti di tutto il mondo sono sempre in cerca di tesori per incrementare il valore della propria raccolta, ma a osservare con grande attenzione questo vasto e complesso mondo sono anche persone comuni, che sempre più spesso si informano sui pezzi più ambiti, tra monete, banconote e francobolli, con la speranza di entrarne in possesso con una caccia fortunata per poterli rivendere e massimizzare il profitto.

Tra tirature limitate, oggetti con errori di stampa o di conio oppure pezzi distrutti o ritirati dalla circolazione in una determinata epoca, esistono varie possibilità in grado di incrementare il prezzo dell'articolo fino a fargli raggiungere vette incredibili. Proprio per questo motivo una fetta sempre più ampia di persone, tra appassionati esperti e non, tiene gli occhi aperti magari anche in semplici mercatini rionali alla ricerca di qualche opportunità che possa rivelarsi un affare. Talvolta capita anche che qualcuno il tesoretto se lo ritrovi addirittura in casa, magari conservato sul fondo di un cassetto: ecco perché è sempre consigliabile dare un'occhiata alle valutazioni prima di lasciarlo dov'è o di gettarlo tra i rifiuti.

Nel campo delle monete, delle banconote o dei francobolli non è necessario che un pezzo per acquisire un valore interessante debba essere per forza di cose molto antico. Ed è un esempio in tal senso una peseta spagnola stampata a Madrid il 22 luglio 1953, quindi parliamo di una banconota realizzata 71 anni fa. La valuta, quella di una peseta, non risulta più in circolazione in Spagna da oltre venti anni e il suo valore nominale al giorno d'oggi sarebbe di appena 3 euro.

100 pesetas

Ma è qui che interviene in modo determinante la variabile del collezionismo, dato che resta a disposizione degli appassionati un numero scarso di esemplari, soprattutto di quelli conservati in perfette condizioni e pertanto più appetibili e costosi. Per riconoscere l'esemplare fa testo, come anticipato, la data riportata nella parte anteriore, dove compare accanto alla riproduzione del volto del generale spagnolo Álvaro de Bazán, noto per aver ricoperto il ruolo di comandante di riserva della flotta spagnola nella celebre Battaglia di Lepanto. Sul retro un galeone con l'indicazione del valore nominale che, come detto, non corrisponde a quello acquisito per la sua rarità: un esemplare in perfetto stato di conservazione può raggiungere i 25mila euro di quotazione.

Ci sono altre banconote simili di grande pregio, tra cui spicca quella da 100 pesetas raffigurante l'enigmatica statua nota col nome di Dama di Elche. Stampate durante la terribile guerra civile, le banconote furono per la maggior parte confiscate dopo l'entrata dei nazionalisti a Barcellona nel 1939, seguita alla vittoria nella battaglia di Catalogna.

Quasi tutti gli esemplari sono andati distrutti, ma restano delle copie realizzate da uno stampatore britannico: nonostante il fatto che non si tratti di pezzi originali in senso stretto, possono raggiungere ad oggi quotazioni intorno ai 15mila-18mila euro, a riprova del fatto che sarebbe sempre meglio effettuare una ricerca più approfondita qualora si entrasse in possesso di pezzi potenzialmente collezionabili.

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