Dopo la prima serata del Festival di Sanremo, l’edizione antipolitica auspicata da Amadeus e soci è già un miraggio. Nonostante le buone intenzioni della prima ora, il quinto festival della gestione Amadeus è già diventato un classico della partecipazione politica a senso unico. L’unico grande tema della sinistra nostrana, la caccia al fascismo “eterno”, è entrato nelle polemiche sanremesi dalla conferenza stampa di presentazione. Pronti, via e l’inviato di Striscia la notizia, Enrico Lucci, ha chiesto al direttore e al co-conduttore Marco Mengoni di definirsi "antifascisti". E via con l’immancabile “Bella ciao”, intonata per l’occasione dal duo Amadeus-Mengoni. Il tutto, nemmeno a dirlo, da "dedicare alla presidente Meloni".
Et voilà. Il Festival che, secondo le parole dello stesso Amadeus, non dovrà ospitare monologhi politici a senso unico, prima ha tirato in ballo la protesta degli agricoltori e poi, come se non bastasse, ha messo in bella evidenza il dossier antifascismo tanto caro alla gauche nostrana. Un doppio standard, quasi una presa in giro tout court, che ha fatto andare su tutte le furie opinionisti e commentatori stanchi dell’occupazione politica di Sanremo. Tra questi, a commentare e smontare in piccoli pezzi il siparietto sinistro anti-Meloni, ci ha pensato Giuseppe Cruciani. Il conduttore radiofonico, nella puntata di martedì 6 febbraio della Zanzara, su Radio 24, non ha utilizzato molti giri di parole per spezzare l’ipocrisia sanremese.
Il messaggio di Cruciani è rivolto direttamente al conduttore e magna pars della 74esima edizione del Festival più famoso d’Italia. "Amadeus – esordisce Cruciani - che bisogno c'è di dichiararsi antifascista e cantare "Bella ciao", qual è il motivo?”. I maliziosi potrebbero rispondere a tono: il siparietto strumentale della sinistra è l’ennesimo modo, più o meno velato, di criticare dal palco più famoso d’Italia il governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni. La domanda di Cruciani, sia sul piano logica che sul piano politico, rimane legittima. "Che ca...o c'entra con il Festival di Sanremo?" sbotta il conduttore. E conclude: “È la solita pu…nata!".
La scelta di Amadeus di non
ospitare monologhi e sermoni vari si scontra purtroppo con la realtà del Festival. La politica, come abbiamo potuto facilmente notare dopo la prima delle cinque serate in programma, si prenderà la scena per l’ennesima volta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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