Cosa non torna sull'Ultima Cena, Olimpiadi buoniste e mamma Meloni: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: il commentatore inglese cacciato dalla tv olimpica, il papà di Turetta e la bufala sulla libertà di informazione in Italia

Cosa non torna sull'Ultima Cena, Olimpiadi buoniste e mamma Meloni: quindi, oggi...

- I predatori sessuali fanno schifo. E se a 19 anni stupri una bambina di 12, meriti di tutte le pene dell’inferno. Ma il sistema giudiziario occidentale prevede che, scontata la pena, il reo debba considerarsi riabilitato. Non può essere escluso per sempre dalla vita sociale, anche se la cosa non ci piace: vale per i ladri, così come per gli altri reati. La partecipazione dell’atleta olandese alle Olimpiadi di Beach Volley fa giustamente rumore, ma non è uno scandalo. Non più, almeno, dell’assassino di Cerciello che se ne va sotto il sole di Fregene dopo pochi anni di carcere.

- Sapete cosa hanno fatto in Marocco durante la cerimonia di apertura dei Giochi olimpici? Hanno “censurato” il Grande Puffo-Dioniso, mezzo nudo e colorato di blu, coprendolo con una inquadratura del Louvre. La censura non è mai bella, però un po’ d’invidia per i marocchini, in questo caso, c’è.

- In Francia gli atleti si stanno lamentando perché: la Senna è inquinata, il cibo è scarso e di bassa qualità, mancano le proteine, i letti sono di cartone e - soprattutto - l’aria condizionata viene limitata per “ridurre l’impatto ambientale”. Allora. Ci sono atleti di discipline “minori” che attendono le Olimpiadi come la Rivelazione divina: ogni quattro anni arriva l’appuntamento più importante della loro vita e gli organizzatori rischiano di rovinarlo perché non vogliono usare i condizionatori? Mi spiegate quale sarà mai l’impatto “ambientale” dell’aria condizionata per 20 giorni di Olimpiade? Lo 0,000000001% dell’inquinamento globale annuo? Forse meno. Sarei proprio curioso di sapere se all’Eliseo tengono il condizionatore acceso, oppure no.

- Nicola Turetta, papà dell’assassino di Giulia Cecchettin, si scusa per quelle frasi dette al figlio (“non sei un mafioso, ci sono altri 200 femminicidi”) durante un colloquio in carcere nei giorni in cui il ragazzo meditava di suicidarsi. Sbaglia, papà Turetta. Sbaglia a scusarsi e non perché quelle frasi non siano effettivamente difficili da digerire. Ma perché chi dovrebbe chiedere scusa sono coloro i quali hanno permesso che un dialogo simile, del tutto irrilevante dal punto di vista penale e dell’interesse pubblico, oltre che decisamente privato, venisse registrato nel fascicolo di indagine, passato alla stampa e infine pubblicato. Non è civiltà giuridica, questa. Ma pessimo voyeurismo giustizialista.

- Quindi fatemi capire: alle Olimpiadi è lecito giocare sull’Ultima Cena (ma chi ci crede alla storia della festa di Dioniso?) ma se un telecronista osa scherzare sul trucco delle donne viene licenziato in tronco. Il povero Bob Ballard ha ironizzato sul quartetto australiano di nuotatrici che si attardavano a raggiungere il podio della premiazione: “Si staranno dando l'ultimo ritocco, lo sapete come sono le donne...se ne stanno in giro, a rifarsi il trucco”. Un gioco. Uno scherzo. Una battuta, magari non degna di Checco Zalone, ma del tutto innocente. Bob ha perso il lavoro e, credo, lo stipendio. Ma il vero dramma è che l’Occidente ha ormai smarrito la capacità di ridere sui grandi temi politicamente corretti. Donne. Gay. Trans. Ambiente. Islam. Quelli sono intoccabili. Per tutto il resto c’è la parodia di Dioniso.

- Ha ragione Aldo Grasso quando scrive che le telecronache della Rai sulla cerimonia di apertura delle Olimpiadi sono state oggettivamente penose. Ma non è colpa loro se è stato un flop. La cerimonia faceva schifo. Punto e basta. Al massimo non sono stati in grado di migliorarla o di spiegarne i passaggi salienti.

- Pubblicato il bilancio dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica: il risultato delle attività del 2023 ha fatto registrare un utile pari a 45,9 milioni di euro con 37,9 milioni andati alla missione del Papa. Alla faccia della povertà di Casa Santa Marta.

- Un sondaggio rivela quel che anche i ciechi sarebbero stati in grado di vedere (si può usare questo modo di dire, oppure rischiamo di essere radiati dall’Ordine?): agli italiani non interessa più la morale cristiana, o meglio non la seguono. Ma il dramma non è tanto questo, e neppure che la percentuale scenda al 5% tra i giovanissimi. Il vero pericolo per Santa Madre Chiesa è che neppure i cristiani, o chi saltuariamente va a Messa la domenica, si pone più il problema dei 10 comandamenti e di tutto il corollario: per il 50% dei praticanti l’insegnamento della Chiesa è ritenuto “utile ma non essenziale” dovendo ognuno agire “secondo coscienza”. Insomma: la religione secondo me stesso. Qual è il motivo, o uno dei tanti? Che neppure i preti danno ormai tanto peso al Magistero, trasformando la religione in una questione privata e semmai sociale, nel senso di "volemose bene". Dalle parti del Vaticano, inoltre, la confusione regna sovrana su molti dei “valori non negoziabili” di Raztingeriana memoria. E gli effetti, a lungo andare, si vedono.

- Andate a leggere in una delle precedenti rubriche “Quindi oggi” quando si cominciava a parlare del report europeo sulla libertà di stampa in Italia e la presunta occupazione della Rai da parte di Meloni. Facevamo notare che nessuno dei nostri illustri colleghi conservatori era stato coinvolto nel report, altrimenti avrebbero fatto sicuramente notare che si trattava di una clamorosa bufala. Oggi si scopre, infatti, che tra i giornalisti ascoltati per redigere il report ci sono cronisti del Fatto Quotidiano, del Domani, della Stampa, di La7 e di Repubblica. Nessuno di Libero, La Verità, Il Giornale o Nicolaporro.it. Di che vi sorprendete, allora?

- Qualcosa non torna nelle "scuse" degli organizzatori della Cerimonia di apertura delle Olimpiadi. L'autore e la responsabile sostengono che non fosse loro intenzione richiamare l'Ultima Cena, bensì un banchetto di Dioniso. Sa molto di arrampicata sugli specchi. Chiunque si occupi di comunicazione, infatti, sa benissimo che se milioni di telespettatori hanno scambiato quella tavolata gay per la cena di Leonardo allora delle due l'una: o era il tuo intento sin dal principio, e allora stai solo cercando di salvare la faccia; oppure sei così incapace da non aver previsto ciò che milioni i tuoi ascoltatori avrebbero inteso. In ogni caso, una figuraccia clamorosa.

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Dagospia si chiede come quale sarebbe il “raziocinio che spinge un capo di governo a portare con sé la figlia di 8 anni per un viaggio ufficiale di 4 giorni in Cina, di cui 30 ore assorbite dal volo Roma-Pechino”.

La risposta sta proprio in quel lungo viaggio: Meloni è “costretta” dentro l’aereo e avrà un bel po’ di tempo, riunioni e dossier esclusi, per stare un po’ con la figlia che vedrà decisamente meno rispetto al passato. Io le darei un premio, anziché criticarla. Domanda: a noi non interessa, ma non ci sarà qualche femminista pronta ad indignarsi contro chi si scandalizza se una premier mamma fa anche la mamma?

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