Droga, ogni giorno ce n'è una. Pure lo spaccio segue il calendario

Cocaina e MDMA sono le droghe preferite nei weekend a Milano, mentre il consumo di cannabis è costante durante tutta la settimana

Droga, ogni giorno ce n'è una. Pure lo spaccio segue il calendario
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L’Europa si droga di più. Ok, detta così rischio di essere equivocato. Piuttosto un cambiamento significativo nelle abitudini di consumo delle droghe è emerso da uno studio del gruppo europeo Score (sewage Analysis CORe group Europe) in collaborazione con l’Euda (European Union Drugs Agency). Analizzando le acque reflue di 128 città in 26 paesi europei è risultato in aumento il consumo di MDMA (extasy), cocaina e anfetamine.

In sostanza le droghe “da sballo” sono più richieste rispetto a quelle più leggere. Rispetto all’MDMA il consumo è in aumento in Belgio, Repubblica Ceca, Olanda e Portogallo, ma anche in Italia (in particolari i dati sono stati confrontati con Milano e Bolzano). Idem per il consumo di cocaina, che è calato solo durante il lockdown (bensì c’è una minoranza che aveva trovato il modo di farsela portare a casa dai rider).

Il trend in crescita dell’anfetamina risulta più alto anche qui nelle città dell’est Europa (Svezia, Norvegia, Belgio, Germania, Paesi Bassi) ma non per l’Italia, non siamo molto anfetaminici. Le fasce di età prese in considerazione sono tra i 15 e i 35 anni, in linea di massima, perché è difficile definire esattamente chi usa droghe, dove e quando (anche perché i campioni delle acque reflue, per esempio in Italia, sono stati effettuati appunto a Milano e Bolzano, complicato analizzarli tutti). Dato interessante: cocaina e MDMA sono le droghe preferite nei weekend a Milano, mentre il consumo di cannabis è costante durante tutta la settimana, il che la dice lunga sull’uso: durante la settimana si lavora, non puoi andarci sballato, ma la sera ci si rilassa per lo stress (il picco però è di martedì: che succede ogni martedì di così stressante a Milano? Boh).

Proprio per questo, per quanto riguarda l’Italia, il Dipartimento per le Politiche antidroga ha commissionato un’analisi su 38 città italiane. In tutto questo, in netto calo, la tanto demonizzata cannabis, forse perché non solo è la più innocua, ma ha effetti psicotropi che agiscono più verso il rilassamento che verso l’eccitazione o lo “sballo” sociale. Resta fuori, da queste analisi, il consumo di alcol.

Una considerazione personale sulla ketamina, il cui consumo risulta altrettanto in calo, ma in basse dosi è sperimentata in molti paesi (ormai c’è un’ampia letteratura scientifica al riguardo), e ostacolata in altri, quando ha effetti positivi su casi di depressione incurabile.

A parte questo, la questione domanda e offerta per quanto riguarda le droghe è complessa, ma è sempre stata complessa, anche per il diritto (il consumo personale è legale, ma la vendita no, quindi da chi la compra chi ne fa uso?). Idem, aggiungo (e lo aggiungo da bevitore), per l’alcol, che solo in Europa causa ottocentomila morti all’anno, c’è una resistenza culturale tradizionale difficile da scalfire.

Proibire non è mai servito a niente, informare e regolamentare sì. Soprattutto quando, anche in una società liberale, a farne le spese sono gli altri. Quando bevo non guido, sto a casa. Esattamente come quando non bevo, ma io non faccio testo perché produco solo testi.

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