"Fiera delle armi". Il delirio di Raimo sulla caccia

Da sabato 17 a lunedì 19 febbraio è in programma a Verona EOS – European Outdoor show, ma l’intellettuale sembra avere idee un po’ distorte sulla kermesse

Sito Eos
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Da domani, sabato 17 febbraio, a lunedì 19 è in programma a Veronafiere l’EOS – European Outdoor Show, la kermesse organizzata da Pintails e Conarmi dedicata a caccia, tiro sportivo, outdoor, pesca e nautica. Decine di eventi per un totale di 350 espositori, attesi in città 50 mila visitatori. In programma corsi per approfondire tecniche e prassi corrette nell’utilizzo delle armi e delle munizioni, per migliorare le proprie performance sportive e di pesca, ma anche appuntamenti dedicati alla cucina a base di selvaggina e a degustazioni firmate da chef. Ma c’è qualcuno che non apprezza particolarmente questa fiera: parliamo di Christian Raimo.

Eos 2024

L’intellettuale ha stigmatizzato senza mezzi termini l’European Outdoor show, definita un po’ troppo frettolosamente una “grande fiera delle armi”. In una lunga filippica su Domani, Raimo ha sposato le accuse del Movimento non violento e della Rete italiana per la pace e il disarmo, parlando della kermesse organizzata a Veronafiere come di un gigantesco arsenale. “Una manifestazione che è una fiera da pistoleri del Texas profondo in una città come Verona non è solo disturbante, ma sarebbe da bloccare”, il delirio dello scrittore, che forse dimentica che la caccia in questo Paese non è vietata e soprattutto omette buona parte del programma della tre giorni, dove non si parla né di pistole, né di fucili.

Ma non è tutto. Raimo ha sottolineato che l’evento dedicato a caccia e pesca è stato organizzato in uno spazio pubblico come Veronafiere, che ha un rapporto strutturale con il Comune di Verona, che contribuisce con quasi il 40 per cento dei fondi. Giustificando il sindaco rosso Damiano Tommasi per l’aver ereditato la fiera dalla giunta precedente di centrodestra, lo scrittore s’è domandato l’ex calciatore – pacifista di lungo corso – sarà presente alla kermesse:“Sta cercando affannosamente insieme alla giunta di trovare un equilibrio tra la valorizzazione degli aspetti sportivi e la promozione della cultura delle armi”.

Non pago, Raimo ha citato una serie di casi di cronaca che hanno scosso la città di Verona, così da corroborare la sua tesi sulla presunta pericolosità di questa fiera, puntando il dito sul codice etico della fiera, “un elenco lunghissimo di principi tanto condivisibili quanto ovvi”. Tradotto, non andrà mai bene niente.

E quindi avanti con sparate come “washing alla cultura della morte” e “militarizzazione dello spazio pubblico”, citando qua e là un po’ a caso il caso Pozzolo, la guerra in Ucraina e il “genocidio a Gaza”. Gli organizzatori dell'EOS non hanno replicato al monologo di Raimo, ma in effetti non ce n'è bisogno: si commenta da solo.

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