Gelati sempre più piccoli e più costosi, ecco perché e cosa sta accadendo

Gli aumenti sono legati in parte all'incremento del costo delle materie prime, come latte, cacao, nocciole e pistacchi

Gelati sempre più piccoli e più costosi, ecco perché e cosa sta accadendo
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Gli italiani da sempre hanno una smodata passione per il gelato, tanto che, stando ai dati riportati da Coldiretti, ognuno ne consuma mediamente 6 chilogrammi all'anno. Con l'arrivo dell'estate e l'aumento delle temperature, ovviamente, si registra un'impennata della richiesta, ma anche ai meno attenti sono risultati evidenti alcuni dettagli impossibili da non notare: i gelati stanno diventando progressivamente sempre più piccoli e più costosi. Ma quali sono le motivazioni alla base di questo trend in costante crescita?

Le materie prime

Una delle cause principali alla base di questa situazione è di certo l'aumento del costo delle materie prime con le quali si realizzano i prodotti, in particolar modo il latte, le nocciole, i pistacchi e soprattutto il cacao: questo apprezzatissimo ingrediente è sempre più difficile da reperire sul mercato, ed è così almeno dal 2023, tanto che le quotazioni in borsa hanno fatto registrare un +358%. I dati diffusi dall’Organizzazione Internazionale del Cacao (Icco) rivelano che una delle motivazioni principali di questa impennata dei prezzi è da ricercare nelle difficili condizioni climatiche che si sono registrate di recente in quelli che risultano essere i principali Paesi produttori, come il Ghana e la Costa d'Avorio, i quali insieme raggiungono il 60% della produzione mondiale di cacao. Periodi di grande siccità alternati a piogge intense hanno lasciato degli strascichi, riducendo la produzione e incrementando inesorabilmente il costo del prodotto finale.

Se ciò non bastasse vi sono le malattie che colpiscono le piante, come il "Black Pod" e il virus del "Cacao Swollen Shoot", che contribuiscono a ridurre la quantità di prodotto immesso sul mercato, dato che le colture colpite vengono decimate. Il colpo di grazia arriva dall'aumento dei costi di produzione, tra manodopera, fertilizzanti e macchinari impiegati. La bilancia tra la richiesta, sempre elevata e addirittura in aumento, e l'offerta ridotta è sempre più disequilibrata, per cui l'incremento dei prezzi risulta essere la conseguenza più ovvia.

Anche nocciole e pistacchi sono sempre più cari: in Europa è la Turchia il Paese a coprire la gran parte delle richiesta sul mercato. Nel momento in cui l'offerta si riduce, come accaduto di recente, si utilizza il prodotto nostrano, di grande qualità ma molto più costoso. Ultimo, ma non certo per importanza, il latte, anch'esso decisamente più caro rispetto anche solo a un anno fa. Ecco spiegato quindi il motivo alla base dei rincari e della riduzione delle dimensioni dei gelati, sia sfusi che confezionati, sia in cono che in coppetta, che sta contraddistinguendo l'estate 2024.

Gelati più piccoli

Un altro dettaglio che balza all'occhio riguarda le dimensioni ridotte dei prodotti. Non solo prezzi più alti, quindi, ma gelati più piccoli. Si tratta del cosiddetto fenomeno dello Shrinkflation - shrinkage, ossia contrazione, e inflation, cioè rincaro. In pratica, le dimensioni dei prodotti vengono ridotte, mentre i prezzi restano invariati, oppure aumentano.

Si riduce il packaging e si riducono le dimensioni dei prodotti. Un altro modo per fare fronte alla crisi economica. Spesso il tutto viene fatto passare per un restyling della confezione, ma in realtà si tratta di altro.

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