Una generazione già esaurita: il disagio del lavoro sui Millennial

Una ricerca sul mondo del lavoro, del McKinsey Health Institute, rileva che il 22% dei lavoratori a livello globale soffre della sindrome da Burnout

Una generazione già esaurita: il disagio del lavoro sui Millennial
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Una ricerca sul mondo del lavoro, del McKinsey Health Institute, rileva che il 22% dei lavoratori a livello globale soffre della sindrome da Burnout. Burn out, cioè bruciato o semplicemente esaurito. Un termine anglosassone per descrivere una persona senza energia vitale a causa di un elevato stress vissuto nel contesto lavorativo, che determina gravi conseguenze sul piano psicofisico. I sintomi vanno dall'emicrania all'insonnia, dalla trascuratezza degli affetti al senso di colpa. Un malessere che può tradursi in comportamenti aggressivi, abuso di alcool e sostanze, assenteismo fino all'abbandono del lavoro. Ad esserne maggiormente colpiti sono i Millenials, giovani nati tra il 1980 e il 1994 che rappresentano una generazione di transizione. La loro vita ha avuto inizio prima della digitalizzazione, la loro identità conserva una componente narcisistica più spiccata rispetto a quella della generazione successiva. Personalità che non si accontentano del successo social ma ambiscono alla gratificazione sul posto di lavoro. Desiderano un'effettiva partecipazione alla vita e alle decisioni aziendali. Per i Millenials è intollerabile essere considerati soltanto dei subordinati che obbediscono passivamente agli ordini e siccome hanno studiato con l'illusione di riuscire un giorno a realizzarsi la conservazione dello stipendio non può bastare, pena i sintomi da burn out e poi la decisione di abbandonare il lavoro, che riguarderebbe 8 individui su 10. Non meraviglia dal momento che la stessa sindrome colpisce anche i primati. Studi obiettivi hanno verificato che nelle scimmie che occupano una bassa posizione nella gerarchia sociale aumenta la produzione di glucocorticoidi, ormoni dello stress.

Le femmine di scimmia Rhesus, socialmente subordinate, mangiano molto di più delle loro superiori che si cibano solo al mattino. Le subalterne mangiano a tutte le ore, sfogando la loro frustrazione esattamente come farebbero le umane.

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